martedì 29 luglio 2008

117 di 2013 ; il ritorno

Stefano Armellin con il pezzo 117 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo :Il ritorno  " Sia pure un breve ritorno, una venuta improvvisa, subito seguita da un'improvvisa scomparsa, un'apparizione sola un arrivare e un ripartire, una parola sola nel giungere, una sola nello sparire, un segno solo, un sorriso unico, un balenamento nel cielo, un lume nella notte, un aprirsi del cielo, una risplendenza nella notte..." Papini

"...malgrado il difficilmente districabile inviluppo di ebraismo e di paganesimo che non può non avvolgere tutte le questioni che si pongono alle origini della chiesa (At 9,29). E' facile scoprire nell'espressione -quelli che usurpano il titolo di apostoli- (Apocalisse 2,2) l'argomento dei giudaizzanti contro Paolo che si proclamava apostolo pur senza aver conosciuto Gesù nella carne (1 Cor 9, 2-5; 2 Cor 5,16; la nuova Gerusalemme ha dodici basamenti perché dodici sono gli apostoli, Apocalisse 21,14). Sergio Quinzio Op.Cit. pp. 796-797

"Se noi guardiamo ai progressi della tecnica ci troviamo d'accordo nell'affermare che sono stati più rapidi dei progressi compiuti dai valori umani e morali, e che l'uomo ha creato degli strumenti e dei mezzi con i quali può distruggersi totalmente; e questo senza avere ancora trovato un modo sicuro e vero di risolvere i suoi problemi.

Io sono però ancora ottimista e penso che l'uomo potrà trovare delle soluzioni. Penso anche che il trapianto della vita su altri mondi e lo sviluppo dell'energia nucleare rappresentino probabilmente un punto chiave: o la vita sul nostro pianeta si distrugge da sola con i mezzi infernali che oggi l'uomo possiede, oppure la vita ci porterà a cose più grandi e più belle, cose mai viste sulla faccia della terra.

Non posso immaginare che gli uomini si distruggeranno tutti gli uni con gli altri...

Ma oggi sembra che l'uomo non riesca a trovare risposte ai suoi problemi, ingigantiti dalle scoperte e dai segreti che ha strappato al cuore della terra e dell'universo. D'altra parte la situazione in cui ci troviamo non potrà prolungarsi all'infinito senza che possa intervenire l'uso terrificante delle armi atomiche, chimiche o batteriologiche.

E' una corsa contro l'orologio, contro il tempo; o l'uomo riuscirà a diventare superiore e a dominare tutto quanto ha creato con la sua scienza, oppure sarà distrutto in un'enorme convulsione". Stanley Kubrik 1991