mercoledì 13 agosto 2008

132 di 2013; Giuda e l'umanità in pericolo

Stefano Armellin con il pezzo 132 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 



Titolo : Giuda e l'umanità in pericolo ; Giuda consegna Gesù ai Sinedriti (Mt 26,14-16; Lc 22,1-6) di Padre Felice Artuso

Giuda incrementa il timore di perdere la gioia degli ideali patriottici, di smarrire la brama dell’affermazione personale e di patire inutilmente. 

Succube di una crisi interiore, si distacca dalle ferventi relazioni, avute con Gesù. 

Passa dall'ascolto all'incredulità, dall'ammirazione al disprezzo, dall’amore all’ostilità, dall’intesa al tradimento. 

Per ottenere qualche vantaggio personale, progetta di consegnarlo ai nemici ed attua inconsapevolmente il piano di Dio (Gv 13,2). 

Alla vigilia della Passione si reca segretamente dai sadducei e farisei, che si sono accordati di catturare Gesù e di sopprimerlo senza fomentare reazioni popolari (Mc 14,1-2; Lc 22,2). 

Contando sul loro conveniente appoggio, li informa intorno ai consueti incontri, soste e spostamenti di Gesù.

Studia con loro il procedimento discreto e efficace, per arrestarlo. 

Essi pregustano l’effimera vittoria sul temuto avversario. Si rallegrano che Giuda presti loro una spontanea collaborazione e li tolga dalla pesante incertezza sulla buona riuscita del loro progetto.

Stabiliscono con lui le mosse opportune per catturare, processare e condannare Gesù (Mc 14,11; Lc 22,5).

Pattuiscono di retribuire l’apostolo, dandogli trenta monete (sicli) d’argento, il valore legale per l’acquisto di uno schiavo. 

Mentre egli attende il momento opportuno di consegnare Gesù nelle loro mani (Mt 26,16), interviene Satana, che lo priva della sua autonomia (Lc 22,3). 

Lo induce a lasciare la sala illuminata e ad immergersi nelle tenebre del peccato. 

Lo distacca dagli apostoli che non sospettano il suo tradimento, convinti che egli vada a elargire l’elemosina o ad acquistare qualcosa per la festa. 

Strappa l’apostolo da Gesù, che impartisce ai discepoli le ultime istruzioni sul comandamento dell’amore (Gv 13,2.21-35; 15,12-13). 

Posseduto dal demonio, l’apostolo ritorna dai sadducei e farisei, assume il comando della truppa, destinata a catturare il presunto nemico (Gv 18,2-3), e l'accompagna nell'Orto degli Ulivi. 

Giuntovi, si distacca dal drappello, si avvicina a Gesù, simulando quindi un abbraccio amichevole, lo invita a rallegrarsi: “Chaire, Rabbi”, Salve, Maestro. Non lo chiama Signore, ma Rabbì, appellativo sprezzante in questo caso. Sorridendo, lo bacia, perché sia subito riconosciuto dalla truppa armata. Trasforma un gesto di amicizia in un atto di vile consegna. 

Attua inconsapevolmente le previsioni della Scrittura e ferisce Gesù nei suoi sentimenti (Mt 26,47-50; Gv 13,18). Rappresenta i traditori, che affliggono Gesù con le loro funeste azioni.

Padre Felice Artuso 

"Il più grande di tutti i pericoli che mai sia apparso nella storia dell'umanità ha comunque scelto come propria vittima la nostra generazione...l'aria l'elemento in comune è destinato ad avvelenarci tutti quanti insieme". Canetti.