sabato 16 agosto 2008

135 di 2013; I Samurai e l'Apocalisse

Stefano Armellin con il pezzo 135 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo: I Samurai e l'Apocalisse "Sin dalle sue origini il popolo giapponese apparteneva a una linea distinta dal ceppo cinese. La più antica élite giapponese era costituita da uomini che erano al tempo stesso guerrieri e signori. Samurai. Sotto la signoria dei Samurai sarebbero emerse quelle peculiarità della società giapponese che rendono così sensibile il divario dal modello cinese..." Hall

"APOCALISSE...L'Ira dell'agnello (Apocalisse 6,17). L'ira di Dio, di cui sono piene le pagine della Bibbia, é -l'ira dell'agnello- sgozzato che sale come vincitore sul trono del -leone della tribù di Giuda, germoglio di David- (Apocalisse 5,5-6).

L'ira apocalittica dell'agnello, che esibisce l'umiliazione della sua piaga, é l'ira accumulata dal debole nella sua lunga vergogna. Ma é il grido (gridi ci sono ovunque nell'Apocalisse) del sangue dei martiri a scatenare il giudizio (Apocalisse 6,10; 8,3-5; 9,13): senza quel grido la delusione di Dio sarebbe più grande della sua ira, tanto grande da abbandonarlo al nulla.

Ma non può abbandonare al nulla la polvere dei suoi anavìm. E' il pensiero della vendetta a sostenerli nelle loro tribolazioni: -quando aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime degli uccisi a causa della parola di Dio e della testimonianza che avevano dato.

E gridarono a gran voce dicendo: fino a quando, o padrone santo e verace, non fai giustizia e non vendichi il nostro sangue sugli abitanti della terra ?- (Apocalisse 6, 9-10);". Sergio Quinzio, Op.Cit. 800

"E come quei governi che durando la natura erano buoni, cessata la natura divengono senz'altro pessimi. E come alla natura non si può supplire, e la mancanza di lei non ha rimedio nessuno; né senza lei si può mai sperare perfezione o felicità di governo fino alla fine dei secoli;

E la ragione é, che tolte le credenze e illusioni naturali, non c'é ragione, non é possibile né umano, che altri sacrifichi al bene altrui, cosa essenzialmente contraria all'amor proprio, essenziale a tutti gli animali.

La stretta precisione delle leggi, istituzioni, statuti governi ec. insomma delle cose, é sempre cresciuta in proporzione che gli uomini e i secoli sono stati più guasti: ed ora é venuta al colmo, perché anche la corruzione é eccessiva, e ha passato tutti i limiti". Giacomo Leopardi dallo Zibaldone di pensieri