mercoledì 10 settembre 2008

161 di 2013; Contropotere, Santa Chiara e l'Apocalisse

Stefano Armellin con il pezzo 161 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo: Contropotere, Santa Chiara e l'Apocalisse "Chi non vede lo stato del Mondo nel quale viviamo, difficilmente potrà dire qualche cosa al riguardo. Quanto più ci separiamo da noi stessi, quanto più ci consegnamo a istanze senza vita, tanto meno riusciamo a padroneggiare quello che accade. Il nostro crescente potere su tutto, su ciò che è vivente e su ciò che non lo è, e in special modo sui nostri simili, si è trasformato in un contropotere che solo in apparenza riusciamo a controllare". Canetti.


"APOCALISSE...Ma i modesti prodigi che possono aver compiuto i promotori del culto imperiale per rinsaldare l'unità dell'impero, o anche i prodigi che può aver compiuto la Chiesa, restano tutti troppo inferiori alle profezie di universale dominio e seduzione su tutti gli uomini,

ai profetizzati -grandi prodigi- di far scendere il fuoco dal cielo (Apocalisse 13, 13; Lc 9,54; 12,49) e di animare e rendere parlante l'immagine bestiale (Apocalisse 13, 15).

Queste figure si adattano molto meglio alla realtà del Mondo moderno - la scimmia del regno di Dio - che i nostri occhi vedono adesso. Il Mondo moderno con il suo sforzo anticristico di redenzione dell'uomo attraverso il progresso della sua storia é nato dalla infusione nel potere mondano di un'anima cristiana stravolta". Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp. 809

"Barbarie é quel solo che si oppone alla natura primitiva dell'uomo...di quanto poco, e di quante poche invenzioni e sottigliezze abbisogni la vita naturale dell'uomo...se noi dobbiamo risvegliarci una volta, e riprendere lo spirito di nazione, il primo nostro moto dev'essere, non la superbia né la stima delle nostre cose presenti, ma la vergogna.

E questa ci deve spronare a cangiare strada del tutto, e rinnovellare ogni cosa. Senza ciò non faremo (866) mai nulla (24/03/1821)". Giacomo Leopardi dallo Zibaldone di pensieri