lunedì 20 ottobre 2008

201 di 2013 ; Face World, il Sinedrio, l'Apocalisse, Bernini e Michelangelo

Stefano Armellin con il pezzo 201 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo: Face World, il Sinedrio e l'Apocalisse ; " con parole lascive mette in pericolo sè ed altri; lancia parole ingiuriose che trapassano i cuori dei vicini come coltelli e provocano l'ira. Quanti sono i mali e gli omicidi e le disonestà, quanta l'ira, l'odio e la perdita di tempo che nascono dalla lingua ! ". Imitazione di Cristo



Il Sinedrio presieduto da Giuseppe Caifa di Padre Felice Artuso

Il ruolo svolto da Caifa, dal Sinedrio e dalla folla
 
Il Sinedrio esercita la più alta funzione legislativa, giudiziaria e religiosa. Si compone di 71 membri (Nm 11,16), appartenenti prevalentemente alla corporazione dei sadducei e suddivisa in tre gruppi, chiamati sommi sacerdoti, anziani e scribi. 

I sommi sacerdoti, il capo del tempio con i suoi tesorieri, formano il primo gruppo. Collaborano con i dominatori romani e dirimono le questioni di natura cultuale e criminale. Tra costoro conosciamo il pontefice Anna e il suo figlio maggiore, Eleazzaro, entrambi fuori carica. 

Gli anziani compongono il secondo gruppo. Sono perlopiù potenti aristocratici, che con i sommi sacerdoti governano la nazione e assicurano il rispetto delle disposizioni legali. Giuseppe d’Arimatea è un membro di questo gruppo (Lc 23,50.51; Gv 19,38-39). 

Gli scribi costituiscono il terzo gruppo. Sono i più esperti nella Sacra Scrittura e nelle consuetudini dei Padri (Gal 1,14; Mc 7,1ss), insegnano nelle sinagoghe, difendono la cultura giudaica e promuovono i diritti della povera gente. Esigono l’osservanza della Legge divina e attendono la venuta del Messia, promesso dai Profeti. A questo gruppo appartengono Nicodemo, discepolo occulto di Gesù (Gv 7,50-52; 19,39) e Gamaliele, maestro di Saulo, colui che divenne l’apostolo Paolo (At 5,3’4; 22,23).
 
Giuseppe Caifa, intellettuale facoltoso, stimato dal popolo e da Pilato, è il sommo sacerdote in carica e il presidente dei membri di tutto il Sinedrio. 

Per 19 anni consecutivi con una cospicua somma di denaro ottiene dal governatore romano la nomina prestigiosa di Pontefice . 

Dubita che Gesù sia il Messia, che Dio ha promesso e inviato al popolo d’Israele. Immagina che, se lo fosse, ne avrebbe ricevuto una qualche informazione. Egli si concentra sull’aspetto appariscente ed esteriore di Gesù, mentre trascura di penetrare nella sua potente interiorità. Deduce che da Lui non ottiene una vantaggiosa collaborazione. 

Pensa inoltre che egli costituisce un’insidia alla stabilità politica, economica e religiosa. 

Durante un regolare raduno consiglia di sequestrarlo e ucciderlo in segreto, per assicurare la continuità dell’ordine vigente (Mt 26,2-5; Gv 11,47-50). 

Infine nel Sinedrio, dopo averlo interrogato, dichiara che egli merita la condanna a morte, per aver bestemmiato il nome di Dio (Mc 14,63-64). 

Si comporta all’opposto di Giovanni Battista, che, essendo stato un uomo penitente e ascetico, riconobbe l’identità di Gesù e lo indicò ai suoi discepoli, dicendo: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo». (Gv 1,29); ossia Gesù è colui che realizza il senso del rito pasquale; smuove anche quell’aspetto di mentalità, che allontana da Dio, e suscita in tutti il desiderio di un mutamento di direzione.

Padre Felice Artuso


" APOCALISSE...L'ultima visione dell'Apocalisse rappresenta questo compimento di tutte le profezie: l'orizzonte, che era fin qui quello della liturgia celeste, diventa alla fine terrestre, il Signore scende sulla terra per celebrare le sue nozze (Apocalisse 19, 7; 21, 2; 21, 9) e abitare per sempre in mezzo al suo popolo (Apocalisse 21, 3-4; 22, 5)". Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp. 818

"Oggi non può intuirsi l'immagine del San Pietro michelangiolesco se non attraverso l'interpretazione trionfalistica che ne diede Bernini...il baldacchino fu il primo gesto in San Pietro di Bernini : con esso aveva scoperto e spiegato il pensiero immaginativo prima che il suo quasi coetaneo Cartesio teorizzasse il pensiero razionale.

Il baldacchino, che vive in quello spazio senza occuparlo fisicamente restituiva immaginariamente alla cupola il prestigio della centralità: dall'infelice navata non si vedeva ma, grazie al baldacchino si intuiva;...

Michelangelo aveva trasposto l'arte della conoscenza all'esistenza interiore, Bernini ne fece vita e mondo...Più tardi, e si vedrà, compì l'interpretazione di Michelangelo dando con la piazza ellittica (1656 - 67) una dimensione urbanistica e, allusivamente, ecumenica della Basilica vaticana...Bernini espanse quello che Michelangelo aveva contratto per fare, di tutto, unità...il visibile doveva rendere intuibile il non-visibile..." Op. Cit.