mercoledì 12 agosto 2009

497 di 2013 ; Durlindana

Stefano Armellin con il pezzo 497 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Durlindana  "La forza dell'intelligenza scaturisce non da un unico principio perfetto, ma dalla nostra vasta e differenziata complessità...pochissime delle nostre azioni e decisioni dipendono da un unico meccanismo; esse emergono piuttosto da conflitti e negoziati tra società di processi in continua rivalità...usiamo meccanismi ereditati dai pesci, dagli anfibi, dai rettili e dai primi mammiferi. Accumuliamo diverse personalità che possiamo applicare a situazioni diverse. possiamo usare metodi e idee concepiti da milioni di nostri antenati.

Secondo me, credere nelle vibrazioni psichiche e nei fantasmi fa diminuire le nostre capacità di sviluppo mentale poichè distoglie l'attenzione dalla mente e attribuisce quelle capacità a entità immaginarie esterne a noi. 

Nessun animale ha bisogno di una ragione fondamentale per sopravvivere, nè il processo evolutivo ha bisogno di motivi per generare tutti i vari ausilii alla sopravvivenza. 

Al contrario, la versatilità dell'evoluzione scaturisce proprio dall'assenza in essa di una direzione fissa o di un vincolo che potrebbe limitarne le possibilità...la cellula somiglia piuttosto a una fabbrica contenente sistemi che sono mantenuti separati da solide pareti, con porte che si aprono solo alle sostanze che portano la chiave giusta...l'architettura di una società mentale deve incoraggiare la formazione e il mantenimento di livelli di gestione distinti, impedendo che si formino connessioni tra agenzie i cui messaggi non presentino reciproco interesse.

La scienza della psicologia sarà impedita fino a quando non avremo formulato una visione d'insieme in cui trovino posto moltissime teorie più ristrette...dovremo anzi diventare noi stessi abbastanza complicati da riuscire ad affrontare la realtà vera...stiamo tuttavia solo cominciando a occuparci di macchine che hanno milioni di componenti e siamo solo all'inizio dell'acquisizione dei concetti di cui avremo bisogno per comprendere quelle macchine con miliardi di componenti che sono i nostri cervelli.

Quando ci si imbatte in sistemi costruiti su scala più grande e meno familiare, sorgono sempre problemi di nuovo tipo...la mente di ciascuno si sviluppa come un'immensa macchina che cresce in un modo un po' diverso da tutte le altre. 

Le menti sono macchine ? a questo non ho opposto alcun dubbio, ho solo chiesto : che genere di macchine ? ". Minsky