domenica 23 maggio 2010

784 di 2013 ; Da Michelangelo ad Armellin

Stefano Armellin con il pezzo 784 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Da Michelangelo ad Armellin : "Per il San Pietro (Basilica), con i tanti disegni apografi che sono rimasti, è chiaro solo che Raffaello dovette orientarsi esclusivamente sullo sviluppo basilicale, per poco che si facesse sotto la sua direzione.
Ma la situazione era tale che, data la fortissima presenza di Bramante, anche da morto, ci voleva solo un genio come Michelangelo per impugnare quello che si era fatto e condurlo ad una conclusione definitiva...

La sua sicurezza di stile non era il ductus accademico, ma la capacità di albergare e risolvere contemporaneamente, senza spengerli, impulsi diversi ed anche opposti al vertice...
Fino agli ultimi anni di vita, Michelangelo è una fonte perenne e anticipa il futuro.

Dal punto di vista architettonico la sua successione fu presa dal Vignola e poi da Giacomo della Porta". Cesare Brandi

"L'attuale pontificato (Giovanni Paolo II) sin dal primo documento parla del Grande Giubileo in modo chiaro, e preannuncia che tutto il suo operato e le sue iniziative serviranno alla preparazione del Giubileo nella storia della Chiesa e del Mondo, non si può però non far osservare che l'Anno 2000 diventa quasi una chiave ermeneutica di tutta l'attività della Sede Apostolica in questo ventennio, immediatamente precedente la storica data". Avvenire 16/04/1994

Eppure, non è stato così, il Grande Giubileo non si è realizzato secondo il desiderio di San Giovanni Paolo II, il suo compito quindi non si è esaurito e non possiamo nemmeno ricordarlo come una prova generale del Giubileo del 2025, troppe cose stanno cambiando rapidamente in materia di comunicazione interdisciplinare, al punto che il Giubileo 2025 va ripensato ex-novo. Per questo le linee guida inscritte nel poema visivo del XXI secolo sono decisive.
Stefano Armellin 14/04/2013

"Non c'é più selezione naturale ma questo non vuol dire che non ci siano più gli artisti che indicano il futuro. Il fatto é che non é semplici riconoscerli. L'arte si confonde con la comunicazione...pubblicità dell'arte, di un'arte che non c'é". Eccher

Report : Le sette sorelle che controllano le grandi vetrine dell'arte : 1. MOMA; 2. Metropolitan; 3. Whitney: 4. Guggenheim; 5. Beaubourg; 6. New Tate; 7. Ludwig Museum;