lunedì 27 settembre 2010

911 di 2013 ; La Carità

Stefano Armellin con il pezzo 911 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : La Carità " La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.

Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.

Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi.

Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. 

Sta scritto infatti : A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. 

Al contrario, se il tuo nemico  ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo.

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male". San Paolo, Lettera ai Romani 12, 9-21


L’impressione delle stimmate visibili e invisibili 2 di Padre Felice Artuso
Santa Gertrude di Helfta (1256-1301), monaca cistercense, ama la liturgia quotidiana e la celebrazione eucaristica. 

Si prepara con ardore a ricevere il Santissimo Sacramento nei giorni stabiliti dalla Chiesa. 

Incrementa la devozione alle cinque piaghe di Gesù. Vorrebbe togliergli i chiodi dalle ferite e sostituirli con dei garofani. 

Per ogni piaga ripete cinque volte questa preghiera affettiva: «Salve, o Gesù sposo dolcissimo, io ti abbraccio con l’amore di tutto l’universo deliziandomi nella tua Divinità e bacio la piaga del tuo amore» . 
Eletta superiora, raccomanda alle monache di meditare la Passione del Signore, per riparare i peccati dell’umanità e per raggiungere la perfezione. 

Nel raccoglimento di una comunione sacramentale ha una visione estatica, in cui riceve l’impressione delle stimmate invisibili. 

Nessuno si accorge, che è successo qualcosa nel suo corpo. 

Pertanto in un libro delle Rivelazioni informa su quando ha sperimentato: «Sentii in spirito che venivano fisicamente impresse nel mio cuore le venerande e adorabili stimmate delle Tue santissime piaghe» . «Due di questi favori mi sono cari sopra ogni altro: le stimmate delle Tue salutifere piaghe che mi imprimesti, quasi preziosi monili, nel cuore, e la profonda e salutare ferita d’amore con cui lo segnasti» . 
Incrementa specialmente un’intensa devozione al Cuore trafitto di Gesù. Si riposa, stando mentalmente vicino a questo Sacrario, che chiama ‘Arca di Deità’. Desiderosa di rassomigliare a Lui, che ha donato tutto se stesso per l’umanità, gli chiede di concederle un cuore simile al suo. 

Nelle estasi nota che i suoi battiti sono armoniosi come il suono di una cetra. 

In una particolare visione egli «le presentò con le sue proprie mani il suo Cuore divino in figura di lampada, dicendo: Ecco, ti presento il mio Cuore, organo dolcissimo dell’adorabile Trinità, affinché tu possa chiedere con fiducia di supplire ad ogni tua deficienza» . 

Lei gli risponde con questa preghiera: «O Dio pieno di amore. Fa’ che il mio cuore sia sempre vicino a Te come una di quelle anfore che i servi, ad un cenno, porgono ai loro padroni per ristorarli. Possa tu sempre trovarlo pronto per infondervi ed attingervi in qualunque momento ciò che vorrai e per chiunque vorrai» . Gertrude termina la sua vita terrena, bramando di incontrarsi e unirsi al Signore, suo sposo. Segue

Padre Felice Artuso