domenica 4 dicembre 2011

1346 di 2013 ; Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato ?

Stefano Armellin con il pezzo 1346 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato ? 

"Kant, fondatore dell'idealismo tedesco, non é politicamente importante, pur avendo scritto qualche saggio interessante su argomenti politici. 

Fichte ed Hegel, invece, esposero entrambi dottrine politiche che ebbero ed hanno tuttora un peso profondo sul corso della storia.

Emanuele Kant (1724 - 1804) é considerato in genere il più grande dei filosofi moderni. Non sono d'accordo...

Il commerciante che é onesto perché gli conviene, o l'uomo che é gentile perché la sua indole é socievole, non sono virtuosi.

Il vigore e la freschezza spirituale di Kant nella sua tarda età sono messe in luce dal trattato sulla Pace perpetua (1795). In quest'opera Kant auspica una federazione di liberi Stati, legati insieme da un accordo che vieti la guerra.

La ragione, dice, condanna aspramente la guerra, che soltanto un governo internazionale può impedire.

- Aver carattere ed essere tedesco -, dice Fichte, - voglion dire senza dubbio la stessa cosa -. 

Su questa base egli produsse l'intera filosofia del totalitarismo nazionalistico che ebbe grande peso in Germania. Lo sviluppo veramente importante della filosofia di Kant fu invece dato da Hegel.

La vita intellettuale del XIX secolo fu più complessa di quella d'ogni altra epoca : L'area interessata era più grande di quanto non fosse mai stata prima ; la scienza fece nuove conquiste ; la produzione di macchine alterò profondamente la struttura sociale ; attacchi contro molte convinzioni ed istituzioni fino allora ritenute inattaccabili.

Il rivolgimento  romantico passa da Byron - Schopenhauer - Nietsche - Mussolini - Hitler.

Il rivolgimento razionalistico comincia con i filosofi francesi della Rivoluzione, passa, in modo attenuato, ai filosofi radicali in Inghilterra, per poi acquistare una forma più profonda in Marx e affermarsi, infine, nella Russia sovietica ". Bertrand Russell