giovedì 8 marzo 2012
1756 - 1757 - 1758 di 2013 ; Louvre 47
47. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre); Varazze - Assisi a piedi. Ti riporto sempre sul sentiero percorso nel 1992 : Proseguendo dal Passo della Spingarda al Passo del Bocco incontro un Gruppo Scout che si congratula per la mia idea di raggiungere Assisi. Mi dedicano un corale : BRAVO-BRAVO.
Alcuni turisti mi offrono da bere (molto più difficile trovare qualcuno che ti offre un lavoro, Henri, ti serve un Capolavoro ?) poi, nelle ore calde non vedo più nessuno nei boschi e sulle creste.
Rispetto alle Alpi (1991) sembra tutto in miniatura, manca la quota, le ripide pareti, le gole profonde nelle valli strette, i ghiacciai, la grandezza della terra e della roccia che si increspa verticale, immobile e silenziosa.
Ma gli Appennini non vanno sottovalutati. I rifugi sono rari, i paesi lontani, sono meno frequentati dagli escursionisti, e, in alcuni tratti non c'è possibilità alcuna di trovare rifornimenti. E siamo in agosto (1992).
Durante l'inverno queste zone presentano condizioni difficili, analoghe a quelle alpine, diventando un terreno riservato a camminatori e alpinisti esperti. Al Bocco una bocca di giovane donna mi sorride con simpatia mentre mi serve un po' di cibo. I suoi occhi brillano come cristalli, Ella mi rivela il desiderio dell'Alta Via che vuole conoscere, ma troppi problemi ha nella mente : il ricambio della biancheria intima, i rifornimenti, le esigenze corporali, che nel suo caso richiedono una evacuazione ogni tre ore, come fare ? più comodo continuare a sognare penso io.
I suoi occhi lucenti serviranno ad ipnotizzare qualche Cip! Cip! ma non serviranno a farle fare un solo passo sull'Appennino.
Henri, questa donna mi ricorda un po' quel tipo di artisti che aspettano o cercano i finanziamenti tutta la vita per fare la loro opera, e quando i finanziamenti arrivano, la vita è finita e le idee non ci sono mai state.
(47. Continua) Stefano Armellin, Pompei, giovedì 28 agosto 2014
Alcuni turisti mi offrono da bere (molto più difficile trovare qualcuno che ti offre un lavoro, Henri, ti serve un Capolavoro ?) poi, nelle ore calde non vedo più nessuno nei boschi e sulle creste.
Rispetto alle Alpi (1991) sembra tutto in miniatura, manca la quota, le ripide pareti, le gole profonde nelle valli strette, i ghiacciai, la grandezza della terra e della roccia che si increspa verticale, immobile e silenziosa.
Ma gli Appennini non vanno sottovalutati. I rifugi sono rari, i paesi lontani, sono meno frequentati dagli escursionisti, e, in alcuni tratti non c'è possibilità alcuna di trovare rifornimenti. E siamo in agosto (1992).
Durante l'inverno queste zone presentano condizioni difficili, analoghe a quelle alpine, diventando un terreno riservato a camminatori e alpinisti esperti. Al Bocco una bocca di giovane donna mi sorride con simpatia mentre mi serve un po' di cibo. I suoi occhi brillano come cristalli, Ella mi rivela il desiderio dell'Alta Via che vuole conoscere, ma troppi problemi ha nella mente : il ricambio della biancheria intima, i rifornimenti, le esigenze corporali, che nel suo caso richiedono una evacuazione ogni tre ore, come fare ? più comodo continuare a sognare penso io.
I suoi occhi lucenti serviranno ad ipnotizzare qualche Cip! Cip! ma non serviranno a farle fare un solo passo sull'Appennino.
Henri, questa donna mi ricorda un po' quel tipo di artisti che aspettano o cercano i finanziamenti tutta la vita per fare la loro opera, e quando i finanziamenti arrivano, la vita è finita e le idee non ci sono mai state.
(47. Continua) Stefano Armellin, Pompei, giovedì 28 agosto 2014
mercoledì 7 marzo 2012
1753 - 1754 - 1755 di 2013
1750 - 1751 - 1752 di 2013
1747 - 1748 - 1749 di 2013
1744 - 1745 - 1746 di 2013
1741 - 1742 - 1743 di 2013
1738 - 1739 - 1740 di 2013
46.Louvre; 1735 - 1736 - 1737 di 2013
46. Louvre. (Henri, già Direttore del Louvre); Varazze-Assisi a piedi 1992. Con il pensiero di Gianni Calcagno scendo al Passo della Forcella e salgo subito dopo al Passo del Bozale. Caldo umido e vegetazione fitta. Passate le ventuno monto la tenda in un bosco di alti abeti.
Senza cena e senza colazione per domani. Assorbo l'energia della foresta e mi basta. Questa zona dell'Appennino ligure è incontaminata. Dalle impronte che vedo sul sentiero sembra più frequentata dai cavalli che dai pedoni. Al Passo Lame la casetta della forestale è aperta ma chiusa nel senso che non c'è nessuno.
Dirigo il mio corpo con rotta verso il Monte Aiona attraversando un bosco ricolmo di zanzare. Tantissime. Uso l'asciugamano come i cavalli usano la coda. Quest'anno (1992) ha piovuto molto, fino a metà luglio, e la reazione di tanta acqua assorbita dalla terra provoca un caldo umido particolarmente adatto al proliferare delle zanzare.
La fame si fa sentire. Non rallento il ritmo (40 chilometri al giorno) ma ho i primi giramenti di testa. Provvidenziale il Rifugio Aiona dove posso colmare il vuoto dello stomaco.
La fame Henri, è un problema che l'umanità non ha ancora risolto. Mi accorgo in questa pubblicazione che sto scrivendo la sceneggiatura di un film che ho vissuto e che vivo : The Opera Collection ; ci si può vincere l'Oscar, penso proprio che in USA non l'hanno ancora capito.
Si parla tanto di mercato cinese onnivoro per l'Arte Contemporanea, e allora come si spiega che i primi due Paesi esteri per visite sul mio Blog sono : gli Stati Uniti d'America e la Francia. La Cina, se consideriamo Taiwan la trovi al 18° posto, Hong-Kong al 30°, slitta al 33°posto. C'è una resistenza psicologica al tema della Santa Croce ? lascio aperta la domanda, in fondo questa é un'opera aperta.
(46.Continua) Stefano Armellin, Pompei, lunedì 25 agosto 2014
martedì 6 marzo 2012
1732 - 1733 - 1734 di 2013
1729 - 1730 - 1731 di 2013
1726 - 1727 - 1728 di 2013
1723 - 1724 - 1725 di 2913
1722 di 2013 ; L'Europa e il sogno Americano
Stefano Armellin con il pezzo 1722 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Titolo : L'Europa e il sogno Americano |
45. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre), possiamo dire ai giovani artisti : tenete conto di tutto quel che fate, perchè quel che fate anche dopo vent'anni ritorna utile. Vedi la mia linea di 750 chilometri nella natura italiana del 1992 da varazze ad Assisi, come ri-vive oggi,
allora è stato solo un seme che in me è restato a maturare per vent'anni e solo ora ne comprendo in pieno il senso. Senza quella linea non ci sarebbe forza in questo racconto. Una linea ottenuta con il minimo dei mezzi.
E' importante comprendere che lo sforzo puro dell'artista visivo è uno sforzo di immaginazione, come quello del poeta, e non può essere condizionato dal conto in banca.
Al nuovo mattino mi metto in moto con un sorso d'acqua. Alla vecchia osteria di Giassina il buon senso mi dice che è meglio fermarsi per una colazione più sostenuta: pane, slame, formaggio, latte, caffè. Integrata poco dopo dai lamponi che trovo, a centinaia, nel sentiero interamente coperto dalla vegetazione.
A Barbagelata, l'abitato più alto della Liguria, alcuni genovesi mi offrono viveri di conforto ospitandomi nella loro casa. Uno di loro è stato compagno di classe di Gianni Calcagno ( NdA. grande alpinista e grande amico, morto sul McKinley, al quale ho dedicato questa traversata).
Riparto a mezzogiorno. Un errore di percorso mi fa scendere in diagonale un bosco ripido, che devo poi risalire sulla costa del monte per più di duecento metri, fino ad intersecare nuovamente l'Alta Via. (Proseguo) Per un susseguirsi di sali e scendi, ancora da cucuzzolo a cucuzzolo, in un ambiente integro, arrivo al Passo di Ventarola. Vengo coperto dalla nebbia.
Non sapendo bene dove andare punto in alto. Mentre salgo la bianca spuma dell'atmosfera un suono di campanelli sempre più forte, giunge nella mia direzione. D'improvviso sbucano dalla nebbia decine di capre che vedo correre verso di me, faccio appena in tempo a scansarmi da quella valanga di carne animale in movimento, che l'intero gregge si ferma a guardarmi.
Non c'è il pastore, lo sostituisco agitando il bastone per rimettere in movimento tutte quelle capre. Continuo a salire nella nebbia, e vado a cozzare contro la Cappella del Monte Ramaceto. Sosta. Penso ai villaggi rurali che ho visto abbandonati nel vallone prima del Passo. Una terra severa che nessuno ha più interesse a curare. Le case, ancora in buono stato, vengono inghiottite poco alla volta dalla natura.
A fianco della Cappella, incrocio la lapide con i nomi di Gianni Calcagno e Roberto Piombo scomparsi il 15 maggio 1992 sul Monte Mc Kinley in Alaska, nello stesso periodo sono morti in zona altri nove alpinisti. Vivo un momento commovente che mi riporta alla memoria altri amici scomparsi in montagna. Conoscevo Gianni dal 1977, l'anno della mia prima piccola (solitaria) traversata, fatta sulle Ande argentine intorno al Cerro Tronador.
Di Gianni mi hanno detto più gli sguardi intensi e i silenzi che rimanevano e rimangono anche in sua assenza, che le conferenze pubbliche. Gianni è stato l'uomo più forte che ho conosciuto personalmente (fino al 1992).
Meritava riconoscimenti maggiori di quelli ricevuti, e una migliore sistemazione professionale. Ho sempre avuto l'impressione che intorno a lui ci fosse un muro di incomprensione. Tornato dal K2 mi disse che gli inquinamenti gravi non sono la sporcizia che vediamo in giro per il Mondo, ma ben altro : l'atmosfera sporca ad esempio, l'aria che tutti noi respiriamo.
(45. Continua) Stefano Armellin, Pompei, venerdì 22 agosto 2014
lunedì 5 marzo 2012
1719 - 1720 - 1721 di 2013
1716 - 1717 - 1718 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1717 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Santa Croce in blu "L'origine della poesia é il contatto dell'uomo con Dio". Giuseppe Ungaretti
Stefano Armellin con il pezzo 1718 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Piante nel vaso "Il periodo di trasformazione degli assetti del Mondo non é terminato. Il contesto strategico é in corso di rapida evoluzione. Ciò impone alla forza di puntare nei suoi programmi sulla flessibilità della preparazione del personale di alto livello destinato alle varie strutture NATO, aumentando nei suoi corsi gli spazi relativi ad argomenti di carattere generale e al concetto allargato di sicurezza.
Mai come in questo periodo, il ritorno della storia, e della guerra anche in Europa, la crescente interdipendenza mondiale e la rivoluzione della tecnologia delle informazioni, che ha ormai modificato percezioni geopolitiche e dimensioni geostrategiche, in particolare il significato della territorialità e il valore del tempo e dello spazio, richiedono un investimento nella cultura generale dei dirigenti per porli in condizioni di fronteggiare le sfide della incertezza del mutamento". C. Jean 1999
1713 - 1714 - 1715 di 2013
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