martedì 14 febbraio 2012

1525 - 1526 - 1527 di 2013 ; Louvre 24

Stefano Armellin con il pezzo 1525 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Sentire che Lui torna
Stefano Armellin con il pezzo 1526 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Hale - Bopp

Stefano Armellin con il pezzo 1527 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : La strada degli uomini retti è evitare il male, 
conserva la vita chi controlla la sua via. 
Proverbi 16,17 


24. Louvre. Henri (Direttore del Louvre), dimmi,  su quali elementi costruire una nuova estetica per il  Louvre ? in primo luogo fai bene a ricordare attraverso il video pubblicato in Louvre/Facebook il valore delle imprese di pulizia all'interno del Museo. 

Valore che agli Scavi di Pompei è trascurato. In un  Museo  pulito si possono studiare meglio le radici della cultura europea, e qui, intendo le Radici Cristiane dell'Europa assai poco valorizzate. 

Henri, nel mio Capolavoro, estrapolare il senso dell'immagine Cattolica dell'Europa di oggi è una sfida affascinante, anzi, è la sfida.

Vivo a Pompei accanto agli Scavi, perciò mi è facile pensare con una certa disinvoltura agli ultimi duemila anni di storia, e ai molteplici collegamenti fra le varie discipline del sapere. Sono sempre a 1660 chilometri fisici di distanza dal Louvre ma posso lo stesso indicarti una traccia chiara e percorribile per sviluppare il Louvre nel XXI secolo. 

Fai ora una comparazione rapida fra le Avanguardie artistiche del novecento e la mia The Opera Collection dal 1983, e ti renderai conto che si verifica ancora una volta quello slancio d'idee creative che fanno da preludio a tutto un secolo. 

Torniamo per un momento alla Flagellazione di Cristo di Luca Signorelli (1475 Pinacoteca di Brera - Milano) da questo quadro al film di Mel Gibson : The Passion (2004) c'è una differenza di realismo, il secondo è iper-realista come le Vostre imprese di pulizia, e non rimane sempre acceso come il quadro di Luca Signorelli o i quadri del Louvre; 

Signorelli sospende l'immagine alla intuizione di quello che sarà il flagello crudele, feroce, doloroso, sanguinante fino alla scarnificazione del corpo, al punto che la vittima si vede costretta a vedere rotolare in terra i brandelli della sua stessa carne ; la vittima vive un distacco fisico del suo corpo e di conseguenza una profondissima lacerazione della sua anima che va in frantumi ; 

Cosa fa invece Luca ? oppone la pacatezza del Cristo innocente (anticipando il  sorriso di Monna Lisa) ai colpi di frusta che stanno per giungere, (e che oggi colpiscono in maniera inaudita interi Popoli del Mondo). 

Perciò Signorelli dipinge un Gesù composto di fronte al disordine dei carnefici del Mondo. Le stesse opere del Louvre parlano al presente e aiutano a ripensare il Mondo secondo moduli di pensiero sempre nuovi, impedendo al pubblico di precipitare nella rassegnazione. 

La novità di The Opera Henri, ti aiuta a fare un passo innanzi : ...Che sia come il passo della mia anima nella sua notte ! Victor Hugo, A celle qui est restée en France. 

Stefano Armellin Pompei, martedì 14 febbraio 2012

San Francesco d’Assisi (1182-1226) d
di Padre Felice Artuso
Francesco non trascura la preghiera e la contemplazione dei misteri di Gesù. Raduna nei tuguri di Assisi i suoi ammiratori, assieme a loro eleva le braccia, loda Dio e implora la salvezza per tutti gli uomini. 
Passando nei crocicchi delle strade, alla vista dell’immagine di un crocifisso esorta gli accompagnatori a ripetere la preghiera: 

«Ti lodiamo, o Cristo, e ti benediciamo per tutte le chiese sparse nel mondo, perché le hai redente
per mezzo della tua Santa Croce» . 

Chiede ai suoi frati che recitino nelle ore canoniche questa lode: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza e la divinità e la sapienza e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione» .

Forma le prime comunità sull’osservanza dei tre voti e sull’uguaglianza fraterna. 

Non intende fondare un nuovo ordine monacale, né si rende conto di creare un movimento da cui sorgerà delle famiglie religiose maschili e femminili. 

Chiama semplicemente i suoi seguaci Frati Minori e Povere Dame di San Damiano. 

Acconsentendo alla richiesta dell’autorità ecclesiastica, fissa per loro alcune norme generali. Prescrive che si amino scambievolmente, imparino a leggere il Vangelo, si mostrino solidali con gli afflitti, rispettino le leggi della natura, rinuncino ai desideri di potenza, promuovano la pace tra la gente e siano il riflesso di Gesù, umile, povero, casto, obbediente e sofferente. 

Dispone che le loro case siano edificate nei luoghi abitati e le chiama conventi, per distinguerle dai monasteri degli altri Ordini. 

Giudicate insufficienti le sue norme, formula un’ampia e ordinata Regola, approvata poi dal papa Onorio III. 

Qui Francesco precisa che il fine principale e fondamentale della vita religiosa consiste nel mantenere un rapporto costante con Signore: 

«La regola e la vita dei frati è seguire la dottrina e l’esempio del Signore Gesù Cristo». 

«E tutti i frati, ovunque sono, si ricordino che hanno consegnato e abbandonato il loro corpo al Signore nostro Gesù Cristo, e per suo amore devono esporsi ai nemici visibili ed invisibili» . Segue

Padre Felice Artuso