venerdì 16 marzo 2012

1840 di 2013 ; Louvre 55

Stefano Armellin con il pezzo 1840 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Fratelli d'Italia

55. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre); Varazze - Assisi a piedi. Al Passo radici, sento da un televisore il Tg2 delle ore tredici (1992). Si tirano le somme dei danni dovuti al maltempo in Italia.La Lega Nord dell'atmosfera ha colpito... 

Alcuni signori mi fanno notare che non si fa la G.E.A. con "quelle scarpette" ci vogliono, secondo loro, gli scarponazzi. Sto zitto. Con le loro pance quei due non possono fare nemmeno cento metri sul lungomare di Varazze. 
Nel piccolo e storico abitato di San Pellegrino vado a visitare l'antica chiesa con le spoglie visibili di San Pellegrino e San Bianco. Dietro la tomba di vetro due cestini raccolgono le intenzioni scritte dai fedeli ai Santi. Anch'io scrivo un biglietto, chiedendo ai Santi compagnia spirituale affinchè la traversata raggiunga gli obiettivi prefissi. 
Sulle Alpi (1991) avevo portato con me una preghiera alla Madonna e tutto è andato bene. 
Comunque l'aiuto del Cielo non serve per restare sul sentiero giusto. Nel primo pomeriggio faccio una sciocca deviazione che mi costa quasi due ore in più. 
Nella zona del Monte Romecchio incontro vento molto forte, con raffiche fino a cento chilometri l'ora. La cresta offre dei punti di riparo per l'implacabile Eolo. Vivo una nuova esperienza fatta d'aria. Aggiro il Monte Romecchio per evitare il rischio di finire giù dalla parete spinto da una raffica più forte delle altre. Poi, sbaglio ancora strada ma questa volta per poco, e ci pensa un pastore a rispedirmi in su. 
La deviazione mi ha dato l'occasione di fare una bella diapositiva (pellicola 3M, Henri, niente macchine digitali all'epoca) a una bianca capra che mostra atteggiamenti da Miss Italia e posa nuda! 

Il lago Santo modenese segna la fine della giornata ricca di eventi atmosferici. Alzo la tenda accanto ad altre tre di tre giovani coppie. Tre femmine e tre maschi, meglio specificare. Il gruppo ha acceso un fuoco, e mentre i ragazzi sono a caccia (acquistando provviste in Rifugio) faccio conoscenza con Gilda, Mariacarla e Lorena. 
La mia cena consiste in un pezzo di formaggio e due stecche di cioccolato, tutto qui, ma meglio che niente. Le tre fanciulle rimangono incredule. Saluto e buonanotte. Così credo. Si alza ancora Eolo che gonfia e schiaccia ma non rompe il mio piccolo e fragile riparo. I vicini sono agitati, sento i maschi uscire armati di bastone per cercare l'uomo nero detto : il guardone. Credono ingenuamente di aver sentito un tizio fermarsi accanto alle loro tende, per ascoltare i movimenti dei corpi durante l'inevitabile amplesso. 
Per un po' i giovani camminano nel bosco alla ricerca dello Yeti, mentre le tre grazie si sono riunite in una sola tenda. Chi non è abituato ad ascoltare la natura, porta all'esterno i suoi timori e finisce per inseguire il riflesso delle sue paure. 
I miei sensi, abituati a riconoscere ogni rumore del bosco non hanno sentito nessun guardone passare da quelle parti. I ragazzi hanno inseguito la paura, che è in loro, d'essere visti. Durante la notte il vento si calma. C'è ancora la luna quando smonto la tenda. I vicini stanno dormendo sogni d'oro.
(55. Continua) Stefano Armellin, Pompei, mercoledì 24 settembre 2014