mercoledì 29 febbraio 2012

1650 - 1651 - 1652 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1650 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Autoritratto 27


Stefano Armellin con il pezzo 1651 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : La Biennale di Venezia


Stefano Armellin con il pezzo 1652 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Croce vivente italiaca

1647 - 1648 - 1649 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1647 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : Venezia ILLUMInazioni The Opera "Per il piacere di divulgare la donna arriverebbe perfino a rischiare la sua stessa vita; sedotti, gli uomini si confidano meglio con le donne che con il sacerdote. Quello che la donna tenta con i gesti e l'aspetto lo ottiene meglio con la parola". Danielle


Stefano Armellin con il pezzo 1648 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce "Niente esisteva al di fuori dell'individuo. La nozione di massa, la terribile realtà dell'anonimato in cui l'essere é annullato ridotto ad una matricola nei sistemi dell'amministrazione e della produzione avrebbero fatto orrore agli uomini del Medio Evo, più vicini al reale e alla vita. Il traffico degli schiavi fu una piaga del tempo". Rops


Stefano Armellin con il pezzo 1649 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Il Secondo Avvento "Il disprezzo del lavoro manuale, più o meno apertamente sentito da tanti intellettuali dei nostri giorni, non esisteva al tempo delle cattedrali". Rops

1644 - 1645 - 1646 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1644 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Italiano


Stefano Armellin con il pezzo 1645 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : 80 Croci per SOLIDARNOSC "La violenza e la crudeltà facevano dunque parte della vita di tutti i giorni. Tutti vi erano così abituati che erano quasi incapaci di sdegnarsene. L'impressione d'insieme che ci dà la società medioevale nelle sue classi superiori non é affatto migliore di quella che ci offre la nostra". Rops


 Stefano Armellin con il pezzo 1646 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :

IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : Rebecca "Le devote avevano preso posto nell'ambito dì una parola capace di esprimere l'indicibile unione con Dio : descrizioni d'estasi, visioni, espressioni dell'esperienza spirituale della nudità dell'anima. La loro originalità fu l'invenzione di un linguaggio totale che fa posto al corpo.

Le visioni, in effetti, sono un genere letterario e religioso molto diffuso a partire dal XII secolo...nel XIII secolo s'incontrano le visionarie più conosciute, esempi di una singolare creatività nell'invenzione delle immagini e di grandi e belle architetture ". Danielle

1641 - 1642 - 1643 di 2013 ; Louvre 39

Stefano Armellin con il pezzo 1641 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Cristo radioso 



Stefano Armellin con il pezzo 1642 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Profugo disoccupato


Stefano Armellin con il pezzo 1643 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il Secondo Avvento

39.Louvre. Henri (Direttore del Louvre), l'insegnamento artistico di questo cammino a piedi per l'Appennino da Varazze ad Assisi, è tutto interiore.

 C'è una linea e ci sono dei personaggi che mi accompagnano all'inizio e poi scompaiono. Questa linea (1992) é di 750 chilometri, e dice :  per collegare A con B c'è un sentiero, uno solo. A volte si può sbagliare strada ma si torna poi sul sentiero giusto. 

A lato ci possono essere situazioni più belle, più interessanti, ma il mio sentiero mi appartiene ed è solo quello il mio sentiero, non posso deviare dalla mia vita, la mia vita d'artista va percorsa fino in fondo. 

Torniamo al racconto : Ho camminato a lungo con questi pensieri, ed ora che vado a completare le prime tre ore di cammino, non mi riguardano più. Alle speculazioni teologiche adesso preferisco la nebbia che m'invade e livella la luce della sera quasi ad essere in Scozia. Ho detto alle nostre donne (di allora), Eliana e Daniela, di venirci incontro, ma con la visibilità scarsa della nebbia mescolata con il buio della sera, hanno preferito aspettarci in auto, davanti al rifugio di Prato Rotondo.

 Le raggiungiamo dopo le ventuno. Andrea (mio fratello più giovane di sette anni) ha in programma una cena per quattro nel rifugio, che a quell'ora non è più disposto ad attivare cucina, cuoca e pentolame. Nella nebbia con l'auto (di Eliana) risaliamo a "passo di donna" il Monte Beigua. Troviamo un ristoro caotico, animato da un raduno degli alpini. 

Consumiamo rapidamente l'ultima cena. Desidero andare a dormire presto. Saluto Andrea, Daniela (che in seguito non ha sposato) Eliana (che in seguito non ho sposato), e il cane Cochi (che in seguito é stato eliminato dai contadini suoi padroni); 

Vado a sistemarmi sotto il tetto della chiesetta, costruita sulla rotonda vetta della montagna (Monte Beigua m. 1287 slm stessa altezza del Vesuvio). Purtroppo gli alpini fanno festa fino a notte fonda. Non c'è silenzio. Sono preoccupato per il piede, sul quale spalmo, scettico, mezzo tubo di pomata. Sul piccolo sagrato, dolci pensieri accompagnano il dormiveglia. 

Totalmente avvolto dalla nebbia, medito sulla forza e sulla forza della spinta vitale ch'ormai è il carattere della mia arte. Chi conosce questi aspetti profondi della creatività non può riuscire nemmeno ad ascoltare certi discorsi (moralistici). 

Francesco vedendo i frati sbagliare, non criticava chi usciva dalla sua regola. Tanto, sia che lo chiami, sia che lo respingi, sia che lo ignori, Dio è sempre presente.Vocatus atque non vocatus,deus aderit. (39.Continua

Stefano Armellin, Pompei, mercoledì 29 febbraio 2012