giovedì 27 novembre 2008

239 di 2013 ; La sepoltura, la scoperta della tomba vuota e le apparizioni

Stefano Armellin con il pezzo 239 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo:La sepoltura, la scoperta della tomba vuota e le apparizioni " E' interesse  di tutte le Nazioni ricche che la massima parte dei loro poveri non stiano mai in ozio, e tuttavia spendano continuamente ciò che guadagnano. Troppo denaro può mandare in rovina una Nazione". Mandeville.


La sepoltura, la scoperta della tomba vuota e le apparizioni di padre Felice Artuso
La sepoltura di Gesù (Mt 27,57-61; Mc 15,42-47; Lc 23, 50-55; Gv 19,38-42)


Il Mondo è un organismo energetico, dinamico ed espansivo, soggetto alla degradazione e al decadimento. 


Noi siamo composti di tanti elementi materiali, connessi al nostro Mondo. 

Conosciamo pertanto la degenerazione, la malattia, l’invecchiamento e la morte. 

Gli antichi hanno pensato e discusso sulla possibilità di una nostra esistenza ultraterrena. 

Alcuni hanno immaginato che vi sia una sussistenza oscura, indefinibile e simile a quella delle divinità, altri hanno propeso per la reincarnazione, ossia per il rientro ripetitivo del defunto nel tempo e nell’assunzione di un diverso tipo di vita. 

Coloro che ci precedettero seppellirono i loro defunti nelle grotte o nelle tombe, talora costruite come se fossero residenze di viventi. 

Li raffigurarono sigillati e avvolti dalla tristezza dello spegnimento. 

Li onorarono con una varietà di riti. Eressero sopra i loro resti mortali dei monumenti di cui sono famose le sfingi e le piramidi degli egizi.

I romani non seppellivano i cadaveri dei crocifissi, perché ambivano che il popolo li vedesse nel loro stato di decomposizione e ne provasse ribrezzo. 


Concedevano il permesso di seppellirli solo su richiesta dei parenti o di qualche persona. 

Gli ebrei seppellivano tutti i defunti, perché consideravano la sepoltura come un’opera di giustizia e di carità. 

Provvedevano alla loro immediata inumazione con una minuziosa preparazione. 

Lavavano i cadaveri e li profumavano, per rallentarne il processo di decomposizione. 

Li trasportavano con lamenti nelle loro tombe e li deponevano in un sepolcro senza la presenza di un ministro del culto. 

Di solito prima del tramonto del sole seppellivano anche gli impiccati, ritenuti estremamente impuri per la condanna ricevuta. 

Li sotterravano ordinariamente in un luogo isolato, per impedire di contaminare la terra, che Dio aveva donato al suo popolo (Dt 21,22¬¬-23).

Nel momento del sequestro i discepoli abbandonano Gesù, che avevano ascoltato, ammirato e seguito. Si nascondono per scansare un probabile e umiliante arresto. 


Reputano che egli, condannato alla morte di croce, è un maledetto da Dio. 

Stanno quindi lontani da lui e omettono di seppellirlo per evitare la contaminazione.

Padre Felice Artuso