giovedì 20 settembre 2007

07 di 2013 ; Madre Teresa

Stefano Armellin con il pezzo 07 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo .
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE




Titolo: Madre Teresa. Il fine del poeta è la meraviglia. Davanti al semplice come al complesso. L’opera senza spinta poetica interiore è muta. Possiamo rimanere attoniti davanti ad un virtuosismo tecnico sia esso pittorico o musicale, ma senza cuore poetico l’opera non parla e non tace. Perché il sommo sapere della poetica è il saper tacere. Il rendere silente l’essenza del verso.


(…)Vede lontano l'usato
Suo nido, e il picciol campo,
Che gli fu dalla fame unico schermo,
Preda al flutto rovente
Che crepitando giunge, e inesorato
Durabilmente sovra quei si spiega.
Torna al celeste raggio
Dopo l'antica obblivion l'estinta
Pompei, come sepolto
Scheletro, cui di terra
Avarizia o pietà rende all'aperto; (…)


In questo ardito passaggio della Ginestra di Leopardi, il poeta fa della zona vesuviana una mirabile radiografia dell’intero fare umano nel mondo. Questa lava che avanza è in realtà la vita che passa, gli anni che inesorabilmente per tutti si bruciano e si lasciano alle spalle. E Pompei è la tomba-città che si apre sul presente. Grave monito della polvere che torneremo tutti ad essere. Ma la grandezza del poeta si rivela nella ginestra diventata polvere e in questa polvere, Giacomo, percepisce l’Eternità di ogni cosa. 

Stefano Armellin

Pompei, 20/09/2007 aggiornato a venerdì 6 settembre 2013