sabato 22 maggio 2010

783 di 2013 ; Paris Hilton

Stefano Armellin con il pezzo 783 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Paris Hilton : "Il pubblico acquisisce con la televisione una dipendenza che diventa familiare, come se la televisione diventasse ma forse è già diventata un membro della famiglia. Poi, questi programmi assorbiti dall'individuo lo trasformano come l'eccesso di un enzima nell'organismo trasforma l'organo intaccato. Assistiamo quindi ad un mutamento antropologico di parte della specie umana.

Un mutamento che blocca in modo particolare il movimento fisico del corpo. Aumenta così la dipendenza e fragilità emotiva causata dalle illusioni buone o cattive, proiettate dalla televisione nella mente e nel corpo degli spettatori. Assistiamo quindi ad un generale indebolimento di una parte della specie umana. Fragilissima umanità. Stefano Armellin, giovedì 26 febbraio 1998

Oggi, 2013, con internet, permane lo stesso problema ma con una differenza significativa, l'utente può interagire con il sistema e, se lo usa bene, questo sistema lo rafforza sia nella conoscenza generale, sia nella comprensione della realtà digitale. Potenzialmente siamo fortissimi ma ancora lontani da essere riusciti a risolvere le gravi emergenze planetarie socio-ambientali e morali. Stefano Armellin

Oggi 2014, l'umanità consuma più risorse di quelle che produce, l'ambiente é sempre più inquinato e le macchine artificiali possono dominare la nostra coscienza. Deve cambiare il concetto di cultura con un nuovo umanesimo educativo che valorizzi la persona, il 2015 sarà un anno importante per The Opera. Stefano Armellin

"La ricerca del nuovo assoluto la sfida al buon senso comune, l'imperativo alla modernità totale hanno condannato all'insensatezza creativa l'artista del tempo di oggi.

L'arte di oggi ha le gambe lunghe e il fiato corto come toccheremo con mano alla prossima Biennale 2005. Il messaggio ha sostituito il contenuto e surrogato il pensiero : l'artista si confonde con il pubblicitario...

Una classe sacerdotale di curatori scarsamente alfabetizzati ha finito per monumentalizzare esperienze estetiche osando tracimare il limite dell'idiozia.

E' tutta l'arte dai contenuti replicanti, costruita su forme decorative apparenti che riesce a sopravvivere perché c'é sempre una nuova periferia che non l'ha ancora vista...l'invenzione si sostituisce alla composizione, il pensare annulla il fare, il talento si traduce in artificio". Daverio