mercoledì 26 gennaio 2011

1033 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1033 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento. 

Dio compie il suo progetto salvifico, di Padre Felice Artuso




Gesù crocifisso è cosciente d’aver terminato nell’obbedienza al Padre la sua missione di introdurre nel Mondo l’unione della divinità con l’umanità: ha inserito l’eternità nel nostro tempo, ha deplorato le superficialità, ha smascherato le ipocrisie, ha respinto le orgogliose sopravvalutazioni, ha biasimato le ideologie, ha insistito sulla fedele osservanza dell’alleanza sinaitica, ha formato le coscienze dei suoi discepoli, ha vinto le opposizioni maligne, ha rivelato la vita intima di Dio, ha insegnato a crescere nell’Amore verso il Creatore e le creature, ha inoltre infuso negli umani la speranza che il bene trionferà sul male, la verità sulla menzogna, la giustizia sulla cattiveria. 

Gesù non ha altri atti d'obbedienza o gesti d’amore da compiere, perché gli uomini conoscano il loro traguardo finale, s’incontrino con Dio, si preparino ad accedere alla salvezza eterna e siano pienamente felici. 

Non ha altre discussioni da sostenere, chiarimenti da apportare, ammonizioni da lanciare, insegnamenti da elargire, esempi da dare, sofferenze da sostenere e sangue da effondere. 

Non ha altre iniziative da prendere, né altri progetti da riconsiderare, neppure si sente afflitto da un sentimento di incompiutezza, di fallimento e di angoscia. 

Per portare a compimento l’offerta della salvezza, non possiede più nulla per sé. 

Ha dimostrato con segni visibili la personale Santità di Dio e il suo Amore per noi. 

Ha reso possibile ogni virtù umana, ha attestato la praticabilità di tutta la Parola di Dio, ha sottomesso lo spirito maligno e ha fondato la Chiesa, nuovo Popolo in consapevole cammino verso la patria beata. 

Ora aspetta l’arrivo della morte che gli permette di passare al Padre e di consegnare ai discepoli la pienezza del suo Spirito, primizia e fonte inesauribile di vera vita. 

Lascia quindi a loro il ricordo della sua sofferenza, nella quale inizia una nuova storia, realizza il piano salvifico, accede alla gloria eterna e consegna l’umanità redenta nella mani di Dio. 

Sa di non aver faticato inutilmente nell'adempiere la missione di comunicare agli uomini la vita divina. 

Il suo sacrifico e la sua vittoria sulla morte sono simboleggiati dal fuoco del cero pasquale, che si consuma lentamente durante le celebrazioni liturgiche. 

Al Giudizio universale Gesù paleserà a tutti gli uomini e a tutte le donne quanto egli ha fatto per loro.

Consegnerà pertanto al Padre celeste quelli che hanno corrisposto ai suoi doni ed essi saranno partecipi della sovranità universale di Dio (1 Cor 15,24). 

Padre Felice Artuso


"Van Gogh (1853 - 1890 )Verso il termine della notte. Nel suo caso l'Opera é così forte che potrebbe anche sussistere senza la vita. Straordinario scrittore oltre che grande pittore, dobbiamo considerare determinanti i suoi scritti.

Per il mio lavoro io rischio la vita e la mia ragione vi é quasi naufragata.

La sua pittura si nega come trascrizione della realtà, per assumere totalmente in sé la vita...

Quando sarò anche più padrone del pennello di quanto lo sono attualmente, mi prefiggo di affermare sistematicamente che non so dipingere.

Vuole negare che la pittura sia cosa diversa dalla vita, e quindi affermare che l'importante é far sì che la pittura sia vita e non soltanto trascrizione della vita.

I mangiatori di patate. Ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi del piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute.

Il quadro dunque evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano.

Negli autoritratti, nei paesaggi, nei cipressi, nei girasoli, negli anemoni, in tutti i suoi dipinti, il colore corrisponde a una luce quasi soprannaturale.". Vittorio Sgarbi