giovedì 27 gennaio 2011

1034 di 2013 ; Timoteo

Stefano Armellin con il pezzo 1034 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titoli: Timoteo

"Io considero la politica un mondo completamente marcio e corrotto. Con la politica non si arriva da nessuna parte. Vede io credo che pensare sia un male. Uno scrittore non dovrebbe pensare molto". Henry Miller

"Ego. Quante cose non avrei mai visto, se non fossi stato portato a vederle dall'obbligo di lavori imposti! Questo valga contro la libertà del lavoro. Troppa libertà incatena a ciò che si è, o a ciò che si ama". Paul Valéry

"Le maggiori rivoluzioni in arte sono quelle che avvengono rispettando la tradizione". 
Giuseppe Ungaretti

"Amori, odii, simpatie, antipatie, rivalità, complicità, invidie, fanno di tutto per allontanarci dal Logos, eppure noi dobbiamo sforzarci di ragionare freddamente e di valutare, di volta in volta, i pro e i contro di ogni scelta". De Crescenzio

"Una parte della Chiesa che si è accomodata, che si è sistemata, fa come quelli che si opponevano a Cristo, i quali erano osservanti...

Sono gente che si serve della Chiesa e serve la propria pigrizia, protegge interessi dei quali magari non ha chiara coscienza, ma protegge se stessa, protegge il proprio modo di vedere.

Non gli oppositori, non le ideologie avverse al Cristianesimo, non quelli che stanno dall'altra sponda, non sono loro i più grandi nemici.

I più ostili sono i cristiani che si sono seduti, che si sono fatti una religione a modo loro: questo è il più grande impedimento alla propagazione del vero messaggio di Cristo ". Cardinale Benelli

"Van Gogh. Nessun pittore riesce come Van Gogh a dar vita agli oggetti attraverso la forza del colore. Negli ultimi tre anni sono opere talmente vive da sostituirsi a quella realtà che dovrebbero imitare o riprodurre, diventando esse stesse realtà e come tali guardandoci.

Vuole insistere sopra un forte contrasto di colori puri che crei un'emozione diretta, violenta, che si comunichi direttamente all'interiorità : per Van Gogh non conta colpire la retina bensì colpire il cuore, l'anima, ferire con la pittura.

Quello che conta é l'occhio interiore.

Il sentimento che noi abbiamo che l'arte sia una cosa grandiosa e più sublime della nostra personale abilità é un sentimento positivo che l'arte, pur essendo fatta da mani umane, non é un prodotto soltanto manuale, bensì sgorga da una fonte più profonda nella nostra anima. Van Gogh

Vittorio Sgarbi