domenica 30 gennaio 2011

1037 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1037 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

"Poi apparve e disparve e tornò ogni tanto ad apparire e sparire la cupola di San Pietro, e arrivammo a Roma.

Ho ripensato nelle ore più tragiche della guerra e del dopoguerra recenti alla cupola dell'etrusco e romano Michelangelo come la vidi quella notte apparire e sparire, lieve ovale d'alito azzurro sospeso nella notte.

Un altro segreto di Michelangelo mi si andava svelando, il segreto più segreto di Roma. 

Mi accendo da quel giorno all'umile speranza che travolgeva il teso Michelangelo a murare in un lampo ogni spazio non concedendo all'Anima nemmeno la risorsa di spezzarsi : ogni spazio è chiuso in alto e vivo nella cupola misteriosa come un seme". Giuseppe Ungaretti

Da questo seme è nata The Opera. Stefano Armellin

Profilo storico e devozionale della Sindone 3, di Padre Felice Artuso

Gli apostoli e i discepoli di Gesù comunicano con semplicità di aver trovato il suo sepolcro aperto e vuoto. 

Respingono le invettive di coloro che li accusano di aver rubato e nascosto la salma del Crocifisso. 

Informano dove e quando ebbero le inaspettate apparizioni del Signore. 

Vi aggiungono le loro spiegazioni, basate sulle predizioni della Sacra Scrittura e sui ripetuti annunci di Gesù.
 
Intuiscono che egli, entrato nella gloria di Dio, ha abbandonato la Sindone, non avendo più bisogno di indumenti. 

Si preoccupano di conservarla come un suo prezioso dono, ma non la esibiscono al pubblico, perché era proibito agli ebrei custodire un oggetto sepolcrale, contaminato da un cadavere (Nm 19,11-21; Ag 2,13), 

Se avessero mostrato a gente qualsiasi tutte le impronte della Sindone, si sarebbero esposti a una sanzione penale. 

Piegano pertanto il Lenzuolo in più parti per nascondere le tracce della nudità di Gesù. 

Lasciano visibile solo il suo volto. 

Pongono poi il Telo in un’apposita custodia e la pongono in un luogo segreto. 

Mostrano il viso di Gesù nel sonno della morte soltanto alle persone più fidate. 

I Vangeli apocrifi, i Padri della Chiesa e l’antica liturgia pasquale fanno qualche accenno sulla sacra Sindone. 

Stando ai frammentari documenti pervenutaci, questa reliquia fu trasferita a Edessa (l’attuale Urfia in Turchia), centro culturale del Cristianesimo siro-aramaico. 

Collocata. in una nicchia della grande chiesa di Santa Sofia, è immurata, per impedire le profanazioni iconoclaste.

Nel 525 iniziano i lavori, per restaurare la chiesa, danneggiata da un’alluvione. Si scopre la Sindone, rimasta nascosta. 

I cristiani la chiamano Mandylion (fazzoletto), perché ha la forma di una pezzuola quadrangolare in cui si vede il volto di Gesù. 

Nel 639 i musulmani occupano la città e permettono ai cristiani di venerare il Mandylion, per non suscitare una rivolta popolare. segue

Padre Felice Artuso