Stefano Armellin con il pezzo 1602 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Santificare il Mondo;
variazione sulla crocifissione di Matthias Grunewald (1523-25) "San Giovanni Paolo II vuole una mobilitazione dei cattolici di tutto il Mondo
per ottenere il dono della Pace nella giustizia per tutti i popoli e per soccorrere
le vittime della guerra". Accattoli 1991
San Bonaventura da Bagnoregio (1217-1274) c
di Padre Felice Artuso
Sceglie alcuni salmi di lamentazione e compone un Ufficio della Passione del Signore , per educare i frati a condividere le sofferenze di Gesù. Aiuta i cristiani a conoscere l’amore di Dio, resosi visibile nelle piaghe del Crocifisso e tangibile nei palpiti del suo cuore, scrivendo i libri "Lignun Vitae" (l'Albero della Vita), "Vitis Mystica" (la Vite Mistica) e "Itinerarium mentis in Deum" (Il Cammino della mente verso Dio), capolavori di precisione esegetica, teologica, ascetica e mistica medioevale.
Nell’Albero della Vita, opuscolo tripartito, medita l’incarnazione, la Passione e la glorificazione di Gesù. Raccomanda a tutti di contemplarle con assiduità, per uscire dall’indifferenza e produrre frutti di salvezza.
Lettore degli scritti mistici di San Bernardo s’immedesima nella ferita del Sacro Cuore, simbolo d’infinito amore e lo invoca, dicendogli: «O Gesù ottimo, il tuo Cuore è un tesoro, è una perla preziosa, che abbiamo trovato nella fossa scavata intorno al tuo corpo. Chi getterà via una tal perla?» . Proseguendo la preghiera, gli chiede di ferirlo nel cuore con le sue ferite e di inebriarlo con il suo sangue.
Nella Vite Mistica s’ispira alla similitudine evangelica della vite e i tralci (Gv 15,1-11). Paragona la potatura e la floridezza della vite alle ferite salvifiche del Signore, che ci difendono dalle pericoli e ci fanno crescere nelle virtù cristiane.
Nel Cammino della mente verso Dio indica i passaggi da compiere, per arrivare al graduale distacco dal peccato, alla contemplazione affettiva di Gesù Cristo e alla piena unione con la Santissima Trinità.
Basa l’ascensione verso Dio sull’intuizione avuta al monte della Verna, dove san Francesco aveva visto il Crocifisso nella forma di un angelo alato e aveva ricevuto da Lui il dono delle stimmate. Servendosi della Sacra Scrittura, spiega che il Verbo incarnato ha assunto la nostra natura di pellegrini, si è reso spregevole sotto il peso del patibolo, si è sacrificato sulla Croce e ci ha giustificato. Chiude il libro con questa esortazione: «Passiamo con Cristo crocifisso da questo mondo al Padre, affinché dopo averlo visto, diciamo con Filippo: ciò mi basta» . Segue
Padre Felice Artuso
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