sabato 10 marzo 2012

1783 - 1784 - 1785 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1783 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Follia "L'Italia in Europa. La sua paradossale incapacità nello spendere i fondi comunitari a sua disposizione. L'Italia era inaffidabile, pretendeva di sedere a ogni tavolo intorno al quale si dovevano prendere delle decisioni, ma una volta ottenuto il posto spesso non inviava nessuno a occuparlo. Profondamente europeista a parole l'Italia non riusciva ad esserlo nei fatti. Gli anni ottanta videro invece uno sforzo imponente per mantenere l'Italia al centro della scena europea. I politici avevano bisogno degli esperti a cui spesso affidavano posizioni chiave di potere, e gli esperti avevano la propria agenda europea". Paul Ginsborg





Stefano Armellin con il pezzo 1784 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : il bacio " Italia. L'Unione Europea ha rappresentato una via alternativa alla soluzione di problemi che non riuscivamo ad affrontare per le vie ordinarie del Governo e del Parlamento". Guido Carli


Stefano Armellin con il pezzo 1785 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : ANNO SANTO 2025 Linee guida nel Poema visivo del XXI : il Volto del Mondo e la Croce di Stefano Armellin

Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556) b
di Padre Felice Artuso
Iñigo legge e medita anche l'Imitazione di Cristo, uno scritto che riassume l’esperienza spirituale dei Benedettini. Vi acquisisce una visione sintetica delle verità rivelate, una cognizione elevata di Dio e una coscienza più chiara della sua vocazione apostolica. 

Attratto dall’amore di Gesù, ripete spesso di voler rassomigliare a Lui, morto martire e glorificato da Dio. Si propone inoltre di imitare l’apostolo Paolo, eminente e fervente missionario.

In una grotta presso il fiume Cardoner ha un’altra illuminazione intellettiva. Intuisce che il Signore lo chiama a fondare una Compagnia di consacrati. Comincia allora a prendere appunti sulle sue meditazioni. Correte e migliorate, compone il celebre libro degli Esercizi Spirituali, che sarà adottato dai Gesuiti, dagli Istituti religiosi e dai gruppi ecclesiali.
 
Trascorsi undici mesi, riprende il viaggio verso la Terra Santa. A Venezia sale sulla nave, diretta in Palestina. Qui visita i luoghi, dove Gesù ha trascorso la sua vita terrena e i suoi ultimi giorni. Tenta di stabilirsi a Gerusalemme, per immergersi negli eventi pasquali e dedicarsi alla conversione dei musulmani. 

Il Custode, superiore dei Francescani, non lo asseconda e gli ordina di rientrare in patria. Egli ritorna subito nella sua zona d’origine. 

Convinto che Dio l’ha chiamato a volgere una Missione nella Chiesa, comincia a studiare la grammatica latina a Barcellona. Trasferitosi poi ad Alcalà, frequenta le lezioni universitarie di filosofia e di teologia. Dedica il tempo libero all’apostolato e raduna quei compagni, che condividono il suo ideale di difendere la Fede cattolica, insidiata dalla riforma protestante.
 
Non avendo ancora alcun riconoscimento accademico, è sospettato di eresia o di pazzia. 

Subisce interrogatori e carcerazione. Rimane in un domicilio coatto per quarantadue giorni. Appurata la sua rettitudine carismatica, gli è concessa la libertà, ma gli è vietato di parlare al pubblico. 

Egli si sposta allora nella città di Salamanca, dove prosegue negli studi universitari e nell’attività apostolica, ma è nuovamente inquisito e ostacolato. 

Risolve la controversia, trasferendosi a Parigi, dove riprende indisturbato i corsi di filosofia e di teologia. 

Nella stanza personale conserva un crocifisso, che gli ricorda di pazientare, di affidarsi alla sua grazia e di studiare. 

Nei momenti liberi catechizza i ragazzi e annuncia il Vangelo agli adulti. Paga il nutrimento, il vestiario, i libri e l’iscrizione universitaria, provvedendosi il denaro con la questua, il lavoro nei mesi estivi e il corso degli Esercizi Spirituali agli universitari. Per sette anni frequenta le lezioni professorali, conseguendo i titoli accademici e la laurea in filosofia. Segue

Padre Felice Artuso