Trascorsi undici mesi, riprende il viaggio verso la Terra Santa. A Venezia sale sulla nave, diretta in Palestina. Qui visita i luoghi, dove Gesù ha trascorso la sua vita terrena e i suoi ultimi giorni. Tenta di stabilirsi a Gerusalemme, per immergersi negli eventi pasquali e dedicarsi alla conversione dei musulmani.
Il Custode, superiore dei Francescani, non lo asseconda e gli ordina di rientrare in patria. Egli ritorna subito nella sua zona d’origine.
Convinto che Dio l’ha chiamato a volgere una Missione nella Chiesa, comincia a studiare la grammatica latina a Barcellona. Trasferitosi poi ad Alcalà, frequenta le lezioni universitarie di filosofia e di teologia. Dedica il tempo libero all’apostolato e raduna quei compagni, che condividono il suo ideale di difendere la Fede cattolica, insidiata dalla riforma protestante.
Non avendo ancora alcun riconoscimento accademico, è sospettato di eresia o di pazzia.
Subisce interrogatori e carcerazione. Rimane in un domicilio coatto per quarantadue giorni. Appurata la sua rettitudine carismatica, gli è concessa la libertà, ma gli è vietato di parlare al pubblico.
Egli si sposta allora nella città di Salamanca, dove prosegue negli studi universitari e nell’attività apostolica, ma è nuovamente inquisito e ostacolato.
Risolve la controversia, trasferendosi a Parigi, dove riprende indisturbato i corsi di filosofia e di teologia.
Nella stanza personale conserva un crocifisso, che gli ricorda di pazientare, di affidarsi alla sua grazia e di studiare.
Nei momenti liberi catechizza i ragazzi e annuncia il Vangelo agli adulti. Paga il nutrimento, il vestiario, i libri e l’iscrizione universitaria, provvedendosi il denaro con la questua, il lavoro nei mesi estivi e il corso degli Esercizi Spirituali agli universitari. Per sette anni frequenta le lezioni professorali, conseguendo i titoli accademici e la laurea in filosofia. Segue
Padre Felice Artuso