Stefano Armellin con il pezzo 14 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 |
Titolo : L’idea del Museo.
Semplicemente il Museo del XXI secolo non è ancora nato.
Vivono tutti di rendita con una miopia impressionante sui reali problemi del Mondo contemporaneo. I musei del Mondo sono insufficienti perché non riescono ad imparare dalle stesse opere che espongono. Questi dinosauri del sapere sono assolutamente fermi davanti alle concrete esigenze di sette miliardi di persone.
Quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere realizzata una rete museale mondiale che sappia esprimere realmente le potenzialità espressive che essa stessa contiene ?
E’ proprio ripensando l’idea di Museo che possiamo ripensare il Mondo.
Un Museo libero per una umanità libera.
Perché il Museo è la finestra privilegiata sui contenuti del Mondo.
Per una nuova identità, il Museo Vaticano ha il dovere di dare l’esempio, indicando ruoli e prospettive evangeliche e non proponendosi solo come il “magazzino” della conservazione ma bensì come centro propulsore.Creando una autentica anamnesis,spostando così all'infinito tutti i confini sia quelli riguardanti il quadro e il sistema umano delle origini,sia quelli riguardanti le contingenze del tempo.
Il Museo del futuro oltrepassa la storia per coglierne l'essenza nel presente.
C’è uno studio per amplificare la percezione del pubblico ?
Ci sono dei percorsi per indirizzare verso la conoscenza di capolavori che rimangono in ombra ?
Il Museo fisico non è raggiungibile da tutti, internet da quasi tutti;
allora, quale sinergia fra musei e Chiesa, musei e Stato, musei e aziende ?
Così come sono i musei del Mondo non rispondono alle esigenze della società contemporanea. Solo la costituzione di una rete museale mondiale può generare quella cascata d'idee fruibili da chiunque , di concerto con i ministeri dell’istruzione e della cultura di tutto il Mondo. Un progetto-idea che da Pompei viene pubblicato on line con il Poema visivo del XXI secolo.
Ma non per sommergere gli utenti con la quantità delle opere ma per fare crescere la loro capacità di visione sulla realtà delle cose e della vita del Mondo.
Finalmente con un filtro educativo efficace che tolga di mezzo ogni possibile accesso a immagini ambigue, e di commercio di armi e droga, e di ogni discorso contrario ad una sana pedagogia per i giovani di ogni razza e di ogni credo atei compresi.
Se i musei non riusciranno a generare la prospettiva di un altro luogo, diverso da quello di residenza di ciascuno, perderemo tempo prezioso verso il raggiungimento di un auspicato equilibrio mondiale.Un altro luogo che in definitiva è la consapevolezza della mente, e dell'Anima umana, come luogo e tempio dell'individuo, riflesso del Divino, così come lo intendeva San Paolo.
Purtroppo, il sistema economico internazionale dell’arte, impone una visione che privilegia solo il profitto puro e non il bene dell’Anima.
Confido però nella capacità dei musei del Mondo d'essere sufficientemente liberi per indicare al pubblico del Mondo, i percorsi di crescita più adatti, nella prospettiva di un Mondo unito verso il Grande Giubileo del 2025
Stefano Armellin
Pompei, 4 ottobre 2010 aggiornato al 14 ottobre 2012 e a domenica 15 settembre 2013