BENVENUTI NEL BLOG FONDATO NEL 2007, DA STEFANO ARMELLIN (64 anni) AUTORE DI THE OPERA COLLECTION 14/09/1983 - 14/09/2024 41°. stefano.armellin@gmail.com; +39. 371 353 90 54; 081.8504444; Nella foto di Stefano Armellin, Centauro di Igor Mitoraj 1994, foro Scavi di Pompei
Stefano Armellin con il pezzo 1947 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Titolo : Eruzione del Vesuvio il 79 d.C. (fine ottobre o fine novembre); il Tempio di Gerusalemme venne incendiato il 29 agosto del 70
d.C. lo stesso giorno in cui Nebuzaradan nel 587 avanti Cristo aveva incendiato
il primo Tempio di Gerusalemme.
Stefano Armellin con il pezzo 1948 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Croce in televisione "Le famiglie più teledipendenti erano quelle che si trovavano ai gradini più bassi della gerarchia culturale ed economica (1986). Le due categorie maggiori consumatrici di televisione non solo in Italia, erano quelle delle casalinghe e degli individui fra i 65 e i 74 anni. Questo genere di televisione catturava gli ascoltatori e li incatenava alla propria abitazione. La povertà, nel senso più ampio del termine, e la nuova televisione venivano così a trovarsi strettamente legate". J. Meyravitz
Stefano Armellin con il pezzo 1949 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Zara "Il tempo trascorso davanti alla televisione e il disimpegno civico, risultavano intimamente legati". Putnam
In un'epoca (1986) in cui l'Italia stava cambiando a gran velocità, i controllori del mezzo televisivo si mostravano ben poco desiderosi o capaci di analizzare quanto stava accadendo.
In tutta onestà, non si può dire che l'ampiezza raggiunta dalla sfera pubblica del calcio (religione secolare) abbia dato un significativo contributo alla evoluzione della società civile italiana...divenne però un settore economico di primaria importanza. Tutto questo diventava una trappola per milioni di ragazzi italiani, un'esca a cui era difficile resistere, un passatempo apparentemente innocuo ma in realtà paragonabile a una droga". J. Meyravitz