domenica 24 agosto 2008

143 di 2013; Kafka e l'Apocalisse

Stefano Armellin con il pezzo 143 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo: Kafka e l'Apocalisse "Kafka, aveva scritto qualcosa che non avrebbe mai superato, perchè non esiste nulla che possa superare le metamorfosi una delle poche creazioni letterarie veramente grandi e perfette di questo secolo ". Canetti.


"APOCALISSE...La terza parte della terra e delle piante e l'erba verde bruciate (Apocalisse 8,7; 16,8), la terza parte delle creature che vivono nel mare distrutte (Apocalisse 8,9; 16,3), la terza parte dei fiumi e delle sorgenti avvelenate (Apocalisse 8,10-11; 16,4), la terza parte della luce del cielo e dell'aria spenta da fumi puzzolenti (Apocalisse 8,12; 9,2), sono le cose che i nostri occhi vedono oggi". Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp.803

"Non si vive se non perdendo. L'uomo nasce ricco di tutto, crescendo impoverisce, e giunto alla vecchiezza si trova quasi senza nulla. Il fanciullo é più ricco del giovane, anzi ha tutto; ancorché poverissimo e nudo e sventuratissimo, ha più del giovane più fortunato;

il giovane é più ricco dell'uomo maturo, la maturità più ricca della vecchiezza. (10 feb.1821) Ma siccome nessuna cosa si possiede realmente, così nulla si può perdere.

Il vivente si ama senza limite nessuno, e non cessa mai di amarsi. Dunque non cessa mai di desiderarsi il bene, e si desidera il bene senza limiti. Dunque nessun piacere possibile é proporzionato ed uguale alla (647) misura dell'amore che il vivente porta a sé stesso. Quindi nessun piacere può soddisfare il vivente.

Perché questi desidera sempre di più, giacché per essenza si ama, e quindi senza limiti. Ottenuto anche di più, quel di più similmente non gli basta". Giacomo Leopardi, dallo Zibaldone di pensieri