domenica 1 maggio 2011

1128 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1128 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Il Secondo Avvento

STORIA DI ABRAMO 

"Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese. 
Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: "Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente. Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei é sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita. Dì dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te".

Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente. La osservarono gli ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella casa del faraone. 

Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini, schiave e schiavi, , asine e cammelli. Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram.

Allora il faraone convocò Abram e gli disse : "Che mi hai fatto ? Perchè non mi hai dichiarato che era tua moglie ? Perché hai detto : E' mia sorella, così che io me la sono presa in moglie ? E ora eccoti tua moglie: prendila e vattene !".

Poi il faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i suoi averi". Genesi, 12, 10-20

LA TRAVERSATA DELLE ALPI DI STEFANO ARMELLIN
Da San Martin de Vesubie alle Tre Cime di Lavaredo, percorso svolto dal 30 giugno al 12 agosto 1991 in 44 giorni :

29 di 44 giorni. 28 Luglio 1991. Pontegrande (m slm 526) ; Via della antica mulattiera Piedimulera (m slm 231); Val D'Ossola, Val Vigezzo, Druogno (m slm 861).

Posso raggiungere Piedimulera per l'antica mulattiera che si rivela una testimonianza di Fede alla Madonna con la presenza di edicole votive ogni cento metri. E' come snocciolare con i passi un rosario, e ricordo la preghiera che Armando Morelli mi ha dato prima della partenza :

Maria concepita senza peccato
prega per noi che ricorriamo a te
per quanti a te non ricorrono
specialmente per i nemici della Chiesa
e per quanti ti sono raccomandati.

La parte della traversata di bassa quota, diventa di altissima quota per la filosofia dell'essere discussa in modo scorrevole nella baita di Renato Sacco. Merito di Edda, la sua compagna, che mi ha invitato per una gradita sosta terminata dopo un saporito pranzo.

Con Renato ho rivisitato alcune teorie dell'esistenzialismo dal punto di vista del Pianeta Terra e dello spirito che lo anima. Inoltre, Renato, comprendendo d'istinto THE OPERA ha sviluppato in seguito yba concatenazione di pensieri, ecco un estratto del suo studio :

" Noi non inventiamo nulla, non creiamo nulla. Tutto é in tutto. Ciò che noi crediamo di scoprire e di rappresentare con lo sforzo della nostra intelligenza e della nostra arte, esiste già da qualche altra parte.

Tutto é intrecciato come in un labirinto. L'immagine del labirinto ci si offre come emblema dell'intero lavoro della Grande Opera, con le sue due maggiori difficoltà : Quella della strada da seguire per raggiungere il centro, nel quale si scatena il duro duello delle due nature : Teseo e il Minotauro ; E l'altra, quella della strada che l'artista deve seguire per uscirne.

A questo punto ha bisogno del filo d'Arianna se non vuole vagare tra i meandri dell'Opera senza riuscire a scoprirne l'uscita. Il filo é il verbum, il logos, generatore e Signore di tutte le rivelazioni e le lingue dei filosofi, profeti, artisti e ricercatori.

E' la lingua che la mitologia vuole insegnata agli uomini da Minerva, dea della saggezza: Essa traspare dai templi e dalle creazioni misteriche e artistiche greche. Fra gli antichi Incas era chiamata la lingua di corte, perché era conosciuta dai diplomatici, ai quali forniva così la chiave di una duplice scienza :

Quella sacra e quella profana.

Essa risuona ancora velata tra le rovine di Cuzco. Nel Medio Evo, dimora potente tra quelle solenni pietre maestre d'angolo che sono le cattedrali e abbazie europee. Più indietro nel tempo, canta tra i dolmen di stonehenge ed i Menhir di Carnac; corre veloce lungo la Grande Muraglia e la Città Proibita; rimbomba ipnotica tra i cavernosi templi del Bou Tibetani; erompe geometrica dalla Porta del Sole di Tihauhauaco o delle straordinariamente precise linee di Nazca o delle piramidi Egizie e Maya;

E' cantata all'unisono dal coro dei giganti di pietra dell'Isola di Pasqua e dei Toltechi dello Yucatan...

Più indietro ancora, si immerge nell'alba dell'uomo, codificata per sempre nel pentagramma nascosto e tenebroso delle grotte della grande Madre e della Vergine Nera, grotte di Altamira, di Ayers Rock, di Petra, del Tibesti e dell'Hoggar, dell'Anatolia, di Aylanta ed Ellorca...

E ancora e ancora in una composizione che, di concerto sinergico e incredibile, al di là del tempo e dello spazio, indica la Via Universale riassunta da Michelangelo con uno sforzo gigantesco nel tamburo della cupola di san pietro a Roma. Risultato preparato dal talento di Bramante e dal genio di Leonardo e Raffaello".

Renato Sacco

Attraverso la Val d'Ossola con tutta la sua realtà industriale e autostradale. Di notte affronto la Val Vigezzo, c'é traffico intenso. Un automobilista si ferma per darmi un passaggio, non é la prima volta che mi capita una simile cortesia. Anche a lui spiego il motivo per cui devo andare a piedi. Infatti, solo poche decine di chilometri fatti in macchina mi impedirebbero di sentire dentro di me la reale dimensione delle Alpi.

A mezzanotte monto la tenda.

Segue

Stefano Armellin