martedì 2 agosto 2011

1221 di 2013 ; Estate

Stefano Armellin con il pezzo 1221 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Estate 

"Con il 1400 nasce a Firenze, una nuova architettura, che proseguirà per quattro secoli in tutta Europa. E questa architettura ha un nome, Filippo Brunelleschi (1377-1446).

I suoi committenti sono al massimo vertice della gerarchia politica ed economica, e la consapevolezza ideologica del suo stile é estrema.
...le sue proposte restano al centro di ampi dibattiti, caratterizzati prima da un generale diniego, tranne che da pochissimi sostenitori, poi da una entusiastica e collettiva accettazione dei lati più facili e, per così dire, generalizzabili, delle sue invenzioni...

La differenza cruciale fra Gotico e Rinascimento sta tutta qui, la cancellazione dell'infinito come slancio mistico e dell'infinito come dimensione in cui si scioglievano le guglie gotiche. 

Lo spazio si richiude dentro l'uomo...

Se il Brunelleschi veniva da famiglia benestante (il padre era notaio) quella dell'Alberti era di gran lunga superiore e l'Alberti ebbe chiaramente una personalità aristocratica...

Ma il grande novatore é il Brunelleschi, e rispetto a lui l'Alberto splende di luce riflessa.

C'è proprio, dopo la sua scomparsa, come un assopimento nello spirito architettonico della città: se si eccettua l'Alberti, il solo grande sussulto architettonico si avrà non già in Michelangelo, ma in Giuliano da Sangallo. Egli fu, più ancora dell'Alberti,  il prosecutore dell'architettura del Brunelleschi in direzione classica.".  Cesare Brandi

"Paolo III fu senza dubbio uno degli uomini più intelligenti che mai sedettero sul trono di San Pietro.
Dopo la morte di Giulio III i cardinali strettamente fedeli alle riforme ecclesiastiche decisero che questa volta non avrebbero accettato alcun compromesso. 
Ormai essi volevano eleggere solo il migliore.
Il Papa deve occuparsi dei cattolici di tutto il Mondo e quindi anche il più Santo dei pontefici non può estraniarsi completamente dalla politica". Hertling

"Non è perciò la Democrazia Cristiana che manca oggi alla Chiesa italiana: le manca una immagine di sè. (Oggi con il Poema di Armellin questa immagine c'è. NdA) 
Il problema é l'identità culturale cattolica nella cosmopoli, nella società tecnologica,, in cui oggi il popolo italiano vistosamente si inserisce ed adegua.
La Chiesa, soprattutto la Chiesa romana, é abituata a trattare con tutti i poteri...
Il prestigio umano della Chiesa é intatto...". Don Gianni Baget Bozzo 1994

"Se confrontiamo il numero delle vittime della droga con quello delle vittime degli incidenti automobilistici viene fuori che l'agitazione contro la droga è ridicola. Le vittime della meccanizzazione sono molte di più. La morale, però, sta dalla parte della macchina.

L'umanesimo é l'ideologia della macchina...Solo fuori dalla macchina si ha la possibilità di intralciare il ritmo che determina la sua marcia. Al suo interno è assolutamente impossibile.

Nessuno si muove più perché tutto quello di cui si ha bisogno lo si ottiene dai programmi televisivi". Muller 1991

San Pacomio (287-346) b
di Padre Felice Artuso
Basandosi sulla lunga esperienza di guida spirituale, compone in un secondo periodo la Regola monastica, dove stabilisce che i monaci si distacchino dalle strutture schiavizzanti del mondo, pratichino le promesse battesimali e osservino un comune orario per l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, il lavoro, la mensa, il silenzio e il riposo. 

In particolare prescrive che nel giorno domenicale partecipino tutti all’intero svolgimento della liturgia eucaristica: «La domenica o al tempo dell’offerta non manchi nessuno … ma sieda sulla stuoia e risponda alla salmodia»; 

«Se qualcuno esce senza permesso del superiore della sinassi in cui si presenta l’offerta, sia subito ripreso» . 

Essendo perlopiù analfabeti, ordina che i monaci imparino a leggere, per conoscere la Sacra Scrittura, memorizzarla e condividerne il messaggio. 

Assegna a loro il titolo evangelico di fratello, attribuzione ribadita in seguito con varie sfumature da s. Basilio, da s. Agostino, da s. Benedetto, da s. Francesco d’Assisi, da s. Domenico e da altri fondatori.

Consegna complessivamente ai suoi religiosi una collezione di norme generali, che richiamano l’annuncio di Gesù e trasmettono lo stile di vita della comunità apostolica. 

Nelle Catechesi, destinate a loro, parla molto del Vangelo. 

Tra l’altro ricorda che Gesù, buon pastore, si è affaticato parecchio, per cercare le pecore disperse, trovarle e ricondurle nell’ovile.
 
Si sposta sovente da un monastero all’altro, dove esercita la sua autorità di fondatore e di abate generale. Vigila su tutti i monaci, bramoso di vedere in loro l’osservanza delle norme, date. Rimprovera quelli che non le osservano, perché fomentano disordine, incertezza e conflitto. 

Infiamma ognuno di sant’amore e lo sollecita a perseverare nel cammino intrapreso. Essendo necessaria la celebrazione dei sacramenti, concede che un monaco sia consacrato presbitero e riceva lo stesso trattamento degli altri. Segue

Padre Felice Artuso