giovedì 15 settembre 2011

1265 di 2013 ; il Volto del Mondo e la Croce

Stefano Armellin con il pezzo 1265 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Volto del Mondo e la Croce 

"GIOVANNI...

Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni agli altri, come ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri (Vangelo di Giovanni 13, 34)

La novità del comandamento consiste in questo, che per amore, ormai, non si può che morire come muore il Messia (Giovanni 15, 13; 1 Gv 3, 16)". 
Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp.567
"Il barocco nasceva solo per un deciso cambiamento nella concezione spaziale, esattamente come era nata l'architettura del Rinascimento...

Nella confluenza di correnti varie dalla politica alla religione, dal probabilismo al lassismo al quietismo, si formò un terreno di cultura favorevole ad uno sviluppo dell'arte come attività volta alla persuasione...

In questo senso va interpretata anche la funzione dei Gesuiti, che non stanno all'origine né del manierismo né del barocco, ma la cui gravitazione é orientata in tal senso con la predicazione e l'apostolato, come ad una sorta di ginnastica che sviluppa un comportamento sul comportamento e sostanzialmente una doppia coscienza...

Parimenti la Controriforma con tutta la sua struttura di contenimento e di coercizione sta alla base del barocco, ma proprio come indicazione di campo, dove l'attività umana poteva svilupparsi come fra gli argini, ma fra questi argini, libera e imprevedibile.

Così il Bernini, oltre che all'Imitazione di Cristo, era un lettore assiduo degli Esercizi spirituali di Sant'Ignazio di Loyola e tali letture, come la confessione aperta che ne faceva, non devono ritenersi una ipocrisia ispirata appunto dalla riserva mentale della morale gesuitica, ma un comportamento assunto nell'ambito di una accettazione della gravitazione cattolica, in cui si trovava e da cui non intendeva uscire.

Così né il Bernini, né il Borromini, né il Caravaggio, né i Carracci furono dei ribelli, anche se il Caravaggio commetteva così vistosi peccati, ma appunto -peccati- non assalti all'ordine costituito;...

Del resto i nuovi Santi della Controriforma da San Carlo Borromeo a San Filippo Neri, a Sant'Ignazio di Loyola segnarono i nuovi percorsi di una religione basata sulle opere e cioé molto più sulla pratica che sugli articoli di Fede, anche se vi furono a latere dei grandi mistici come Santa Teresa e San Giovanni della Croce, che tuttavia non insistevano in un campo diverso, anche se ad un altro piano della coscienza.

...il classicismo veniva inteso come un freno, una grammatica, più che come un ritorno alle fonti classiche: il rinascimento non si ripeteva...

Michelangelo e Palladio stettero alla base dell'architettura barocca la cui grande novità, fu l'interazione di interno ed esterno, non come giustapposizione ma effettiva osmosi, dinamica in atto, compenetrazione in fieri". Brandi

"Ma c'é, nello stesso tempo, un principio superiore al quale tutto dev'essere alla fine riconnesso : la legge che dirige e compone ogni energia particolare, quella di un cosmo subordinato alla manifestazione di un piano divino, attraverso momenti di azione, di dramma.

Di qui il dono prodigioso di obbiettività, di placida affermazione che soltanto i maestri più alti dell'Occidente hanno trovato..." Chastel


Sant’Ambrogio (340-397) d
di Padre Felice Artuso
Ambrogio parla sovente sulla morte e la presenta come un esodo verso la Patria eterna. 
Una probabile artrite cronica lo costringe a rimanere coricato parecchi giorni. Mentre s’indebolisce e si aggrava sempre di più, intuisce che sta arrivando il momento della morte. 
Incrocia quindi le braccia, si affida alla misericordia di Dio e persevera nella preghiera fino alla perdita della coscienza. 
Infatti, il suo primo biografo scrive: «E quando passò da noi al Signore, circa l’ora undicesima fino al momento in cui resse lo spirito vitale pregò con le mani aperte a mo’ di croce: noi vedevamo muoversi le sue labbra, ma ne udivamo la voce» .

Ricevuto il Viatico da Onorato, vescovo di Vercelli, termina il suo straordinario cammino di fede. Passa dalla precarietà terrena alla gloria di Dio. 
Il giorno seguente è sepolto vicino alla tomba dei martiri Gervaso e Protaso. 
Gli artisti rappresentano Ambrogio con gli abiti pontificali. Alcuni gli aggiungono lo staffile o la frusta, per evocare la sua audace lotta contro gli eretici e contro i nemici della Chiesa . 
Pastore dotto e docile alla voce di Dio, egli ricorda a noi di percorrere la via, indicataci dal Signore. Ci insegna a combattere con coraggio e vigore gli errori ideologici di questo mondo. 
Nel nostro faticoso pellegrinaggio terreno, diffonderemo il profumo del Vangelo, promuoveremo un’autentica umanità e ci conformeremo di più a Gesù, paziente e glorioso.

Padre Felice Artuso