venerdì 23 dicembre 2011

1365 di 2013 ; Occhio non vede cuore non duole

Stefano Armellin con il pezzo 1365 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Occhio non vede cuore non duole 

" Le previsioni sono possibili solo se mediate su molti eventi...

Einstein, Heisenberg e molti altri hanno dedicato decenni della loro vita al sogno utopistico di una -teoria unitaria dei campi- che cerca di ricondurre la molteplicità dell'esistente ad un'unica materia astratta primigenia, il campo unitario...

Il ritmo di crescita dell'umanità del suo impiego di energia del suo consumo di beni materiali, appare simile a quello di un tumore...

Un sistema che nella sua unità naturale di durata cresce del 100% può correggere i suoi errori solo con grande difficoltà perché troppi mutamenti sono stati introdotti prima che le conseguenze dannose di una qualche nuova tecnica inizialmente apparsa affascinante siano diventate visibili.

E' ora fin troppo chiaro che entro tempi storicamente molto brevi deve essere trovato un nuovo equilibrio e una nuova stabilità". Sexl

"Ogni crisi della società nasce da una crisi dell'individuo, ogni scompenso sociale da uno scompenso psicologico. Oppure la malattia nasce nel gruppo e si rifrange nei singoli.

Poiché la crisi dell'arte non é che un aspetto della crisi della società, quando l'architettura moderna si propone di risolvere la crisi dell'arte, si propone anche di modificare profondamente la struttura della società: 

il suo scopo non é soltanto di recuperare la perduta capacità creativa, ma di riattivare quella volontà e quella possibilità nell'intera sfera sociale.

Essa si propone cioé di tornare ad essere, come nell'antica Grecia o nelle comunità medievali l'espressione del sentimento collettivo, l'immagine plastica della struttura ideologica della società". Argan

"Per decenni non si é posta sufficiente attenzione anche da parte dei cattolici al fatto che la qualità é un fattore essenziale per l'evoluzione della società". Herman Vahramian

"Sia il Bernini sia il Borromini vissero in un periodo in cui a Roma stava nascendo il Barocco come espressione del nuovo senso di ottimismo e di aggressività della Chiesa Cattolica Romana dopo gli anni austeri della Controriforma, ed entrambi contribuirono alla invenzione del nuovo stile in architettura...

Le costruzioni del Bernini vengono viste con gli occhi quelle del Borromini vengono sentite con tutto il corpo .

C'é comunque una terza autorità alla quale il Borromini si richiama oltre a Michelangelo e agli antichi, cioé la natura...

Sant'Ivo segna il vertice della sua carriera di architetto...

a Sant'Ivo egli era libero da vincoli e poté dispiegare in pieno il suo genio per l'invenzione spaziale controllata dalla precisione matematica.

Sant'Ivo fu un'opera sorprendentemente innovatrice ma il Borromini non lascia mai che la sua originalità si trasformi in capriccio. 

Si può sempre percepire la base geometrica della sua fantasia formale, ed egli infrange le regole dell'architettura classica come solo può farlo uno che le conosce bene.

E' ricco d'inventiva ma mai stravagante, ed é eminentemente pratico. 
Una combinazione essenziale in un grande architetto". Blunt