venerdì 10 febbraio 2012

1489 - 1490 - 1491 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1489 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Pensare una nuova Arte per il Louvre

Stefano Armellin con il pezzo 1490 di 2012
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Nave romana
Stefano Armellin con il pezzo 1491 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Lui e Lei al mare, a San Valentino

San Francesco d’Assisi (1182-1226) b
di Padre Felice Artuso

Un giorno Francesco entra nella diroccata chiesetta di San Damiano. Si avvicina al Crocifisso di stile bizantino, appeso all’abside, e improvvisa questa supplica: 

«Altissimo e glorioso Dio, illumini el core mio. Dame Fede diricta, speranza certa, carità perfecta e humiltà profonda, senno e cognoscimento che io servo i tuoi comandamenti» . 

Terminata l’ardente preghiera, il Crocifisso gli ripete per tre volte: 

«Francesco, va’ a restaurare la mia dimora, che, come vedi, sta andando tutta in sfacelo» . 

Egli esegue l’ordine del Signore. Inizia a restaurare la chiesa di San Damiano con il materiale che ha questuato e con la collaborazione di alcuni amici.

Pietro di Bernardone si disgusta che il figlio dimori altrove, lo cerca e lo riconduce a casa. Organizzato un processo pubblico, gli chiede di rinunciare all'eredità paterna, se intende vivere in piena autonomia. 

Francesco rifiuta l’eredità e cede al padre anche le vesti. Indossa poi una grezza tonaca a forma di Croce e se la stringe ai fianchi con una corda bianca.
 
Assieme ad alcuni ammiratori si ritira quindi a Santa Maria della Porziuncola, dove medita il Vangelo. 

Intuito che Dio lo chiama a imitare Gesù povero, casto, obbediente, lavoratore e promotore di pace (Mt 10,8-10), assume l’aspetto dei servi, dei minori, dei mendicanti, dei disprezzati, degli scherniti, dei folli e degli espulsi dalla società. 

Si definisce il "pazzerello" e "l'araldo del gran Re" crocifisso, che brama rinnovare la Chiesa imborghesita dai privilegi e contaminata dalla propaganda ereticale.

Ottenuti i permessi delle autorità, esce dall’isolamento eremitico, si dirige con i suoi compagni nei luoghi abitati e proclama il Vangelo alla gente. 

Concentra specialmente il suo annuncio sulla passione del Signore, che ha meditato e interiorizzato. 

La sua fervorosa parola convince, commuove e converte al Signore. 

Il vescovo di Assisi incrementa la stima verso di lui e gli propone di consacrarlo presbitero, ma egli preferisce rimanere soltanto diacono, per essere nella Chiesa un infimo servo. Segue

Padre Felice Artuso