Nelle prove quotidiane Francesco tace, pazienta e attua quanto il Signore disse ai suoi discepoli:
«Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro nelle vostre anime» (Mt 11,28-29).
Ricorda alla gente che il peccatore continua a crocifiggere Gesù:
«Considera, uomo, in quale stato eccellente ti ha posto il Signore…E tutte le creature, che sono sotto il cielo, secondo la loro natura conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te; e i demoni non lo hanno crocifisso, ma tu con loro lo hai crocifisso, e continui a crocifiggerlo dilettandoti dei vizi e dei peccati» .
Progetta di erigere ovunque la Croce, perché i cristiani rinnovino la memoria della Passione del Signore. Esorta tutti a immedesimarsi nelle sue sofferenze, per vincere le tiepidezze e le durezze del cuore.
Nel tredicesimo anno della sua conversione intraprende un viaggio, pericoloso e sconsigliato a tutti i cristiani. Si dirige in Egitto, per testimoniare alle autorità religiose e politiche la sua Fede in Gesù. Presentatosi con molta mitezza al Sultano, lo dispone ad un sincero e sereno dialogo. Segue
Padre Felice Artuso