venerdì 1 agosto 2008

119 di 2013 ; Apocalisse

Stefano Armellin con il pezzo 119 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo: Apocalisse " - Quelli che usurpano il titolo di ebrei- (Apocalisse 2,9 ; 3,9) appaiono essere, con ogni verosimiglianza, i convertiti paganeggianti (Gal 6,16; 3,29). Il riferimento più preciso è ai -nicolaiti- (Apocalisse 2,6; 2,15), i quali sono temibili specialmente a Pergamo, la città dove -é posto il trono di Satana -(Apocalisse 2,13; 2,24; 3,9) detta -paese di Satana- (Apocalisse 2,13) per la vivacità dei suoi culti pagani, in particolare del culto imperiale (Apocalisse 13); tentazioni tutt'altro che ebraiche.

Inoltre l'origine dei nicolaiti é fatta risalire al greco Nicola uno dei sette 'diaconi' scelti per sostenere i diritti degli -ellenisti- di fronte agli -ebrei- nella chiesa madre di Gerusalemme (At 6, 1-6). I nicolaiti, ancora sono legati (Apocalisse 2,15)a coloro che -tengono la dottrina di Balaam il quale istigava Balac a porre inciampo davanti ai figli di Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare- (Apocalisse 2,14; 2,20; 2,24; 3,9) :

ebbene, la -dottrina di Balaam-, che non ha riscontro nella Bibbia ma appartiene alle -favole ebraiche-, può essere menzionata solo in una prospettiva vicina a quella dei giudaizzanti, e del resto l'-indurre a mangiare carni sacrificate agli idoli- si adatta bene all'insegnamento di Paolo (1Cor 8; quanto alla -fornicazione- se si dovesse intendere in senso diverso dall'idolatria, é evidente che conseguenze anomiche potevano essere tratte dall'insegnamento di chi proclamava abolita la Legge, non dall'insegnamento di chi ne esigeva ancora l'osservanza)". Sergio Quinzio, Op.Cit. pp 797

"Se riusciamo a guardare fuori dei nostri confini se riusciamo ad occuparci degli altri in quanto altri, per loro, nel loro esclusivo interesse diventiamo più liberi..." Adorno

"La questione non é se Cristo fosse povero, é se debba essere povera la chiesa. E povera non significa tanto possedere o no un palazzo, ma tenere o abbandonare il diritto di legiferare sulle cose terrene ". Umberto Eco

" L'errore di quelli che fanno i buoni sta nel fatto che di là dalla responsabilità che sentono e dal bene che forse davvero vogliono, dimenticano di perfezionare lo strumento che permetta loro di far la conoscenza degli uomini e di coglierli in mille particolarità rozze e sottili. Perchè proprio da questi uomini scaturisce ciò che accade di più terribile e di più pericoloso per tutti. Per la sopravvivenza dell'umanità si può solo sperare di riuscire a capire come sono fatti gli uomini". Canetti