Dà anzitutto a Gesù la possibilità di difendersi dalle pesanti accuse dei giudei: «Non senti quante cose attestano contro di te» (Mt 27,14). Si aspetta che egli dimostri la sua innocenza, ma si sbaglia, perché Gesù tace, non ripete più l’annuncio da lui espresso, quando aveva attestato che la sua missione divina consisteva nel donare la salvezza ad ogni persona.
Pilato si meraviglia che egli abbia scelto di difendersi dalle accuse, chiudendosi in un prolungato silenzio: «Gesù non gli rispose nulla, neanche una parola, con grande meraviglia del governatore» (Mt 27,14)...
Per sciogliere le divergenti posizioni, il prefetto sceglie la via diplomatica. Crede che questa tattica gli consenta di garantire i suoi interessi. Manda infatti Gesù dal corrotto Erode Antipa, perché egli sgrovigli la questione in corso. Il sovrano tuttavia irride il Maestro galileo e lo rimanda incatenato al mittente (Lc 23,6-12).
Padre Felice Artuso