mercoledì 14 gennaio 2009

287 di 2013 ; Cultura

Stefano Armellin con il pezzo 287 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Cultura "Gli intellettuali hanno una funzione sociale elevata a cui si impone una religione della responsabilità che superi ogni forma di disimpegno sociale poichè la cultura deve costituire la forza animatrice di un cambiamento radicale". Giovanni Paolo II a Napoli 1990


Conegliano. Mercoledì 31 gennaio 1996. Ecco fatto. Ritirato il libro premio per aver bene iniziato il 1996. A conegliano dalla zia Alba ho lasciato quel bel volume, un po' come fosse un mattone di quella casa che, grazie alla generosità della zia, sento che andrò a vivere.

Nel primo pomeriggio con il marito della Antonietta sono andato a Vittorio Veneto. Avverto il senso di questa terra, lasciata trent'anni fa. Il richiamo della regione nella quale ho passato l'infanzia é molto forte. Non sento la mancanza della Liguria, di Varazze, questi giorni di assenza da quei luoghi amari si assommano ai precedenti e maturano in me lo stacco completo, emotivo e affettivo. Stefano Armellin

"Il primo problema sottoposto al giovane Bernini é la rifinitura interna della nuova chiesa di San Pietro. Egli nel 1625 inventa il baldacchino dell'altare papale, che intercetta sotto la cupola, ma fuori centro, l'asse longitudinale ormai prevalente, fra il 1637 e il 1648 organizza la decorazione interna; nel 1657 realizza come fondale conclusivo la cattedra nell'abside centrale.

Per la sistemazione esterna, Bernini propone in un primo tempo una coppia di campanili ai lati della facciata, che si dimostrano irrealizzabili, poi, per iniziativa di Alessandro VII, affronta organicamente la sistemazione della piazza e dal 1656 al 1667 realizza la splendida sequenza di spazi che coordina i due assi preesistenti, lievemente angolati fra loro : quello architettonico dall'obelisco alla chiesa, quello urbanistico dalla città a via Alessandria, al portone di bronzo e, attraverso la scala regia al cuore cerimoniale e figuartivo del Vaticano, la Cappella Sistina.

Per la prima volta le risorse della prospettiva servono a unificare retrospettivamente, un insieme così vasto di preesistenze.

La misura colossale del tempio ideato nella prima metà del 1500 é gradualmente smorzata, raccordata alla scala dell'edilizia comune, assorbita nella continuità dello scenario cittadino.

Bernini interpreta giustamente il tentativo di adeguare Roma moderna alla misura di quella antica come un'avventura interrotta e accetta la coesistenza fra scala monumentale e scala quotidiana, anzi l'assume come tema principale del suo lavoro; chiude consapevolmente un'epoca e fissa il carattere di Roma nella cultura europea successiva, cioé il contrasto permanente fra tono aulico e tono popolare". Benevolo