I Padri della Chiesa pongono i sacramenti in stretta relazione all’esodo pasquale di Gesù. Ricordano che essi scaturiscono dal suo cuore squarciato ed in lui hanno il loro fondamento. Il grande ed illustre teologo medievale, San Tommaso d’Aquino, insegna che ogni sacramento ha una triplice dimensione: «è segno commemorativo del passato, ossia della passione del Signore; è segno dimostrativo del frutto prodotto in noi dalla sua passione, cioè della sua grazia; è segno profetico, che preannunzia la gloria futura» .
Per Tommaso ogni sacramento ha un contenuto commemorativo, perché rende presente un’opera salvifica di Cristo; ha un valore dimostrativo, perché comunica una particolare grazia di Dio; ha infine un significato profetico, perché prefigura, introduce, associa e anticipa la gloria futura.
Allacciandosi all’insegnamento dei Padri della Chiesa e della teologia scolastica, il Concilio Ecumenico Vaticano II dichiara che «la Liturgia dei Sacramenti e dei Sacramentali offre ai fedeli ben disposti la possibilità di santificare quasi tutti gli avvenimenti della vita per mezzo della grazia che fluisce dal mistero pasquale della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo, mistero dal quale derivano la loro efficacia tutti i Sacramenti e i Sacramentali» (SC 61).
Enuncia che «la vita di Cristo si diffonde nei credenti che attraverso i sacramenti si uniscono in modo arcano e reale a Cristo sofferente e glorificato» (LG 7). A sua volta il Catechismo della Chiesa Cattolica precisa che i sacramenti sono delle «forze che escono dal corpo di Cristo, sempre vivo e vivificante, azioni dello Spirito Santo operante nel suo corpo che è la Chiesa, …capolavori di Dio nella Nuova ed Eterna Alleanza» (CCC 1116).
I teologi odierni ribadiscono l’insegnamento della tradizione. Confermano che i sacramenti sono essenzialmente azioni di Dio e della Chiesa; inoltre essi uniscono al cammino pasquale di Gesù tutti quelli che li ricevono con fede. Raccomandano di comprenderli nel loro carattere rivelativo, di apprezzarne il grande valore unitivo e di formare delle altre persone, capaci di educare a credere nell’annuncio evangelico.
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Padre Felice Artuso
"Non sono più soltanto i cosidetti -spiriti liberi-, ma le masse a vivere al di fuori delle norme e dei principi assoluti del Cristianesimo e a non riconoscere più nella Chiesa un'autorità indiscutibile.
L'economia si libera dalla morale -e se ne serve quando le conviene- come si era liberata dalla religione". Severino