martedì 27 gennaio 2009

300 di 2013 ; Federico Fellini

Stefano Armellin con il pezzo 300 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo :  Federico Fellini : E la nave va...
I SACRAMENTI b di Padre Felice Artuso
Gli uomini e le donne, non, credenti, hanno invece un’altra concezione dei sacramenti. Li reputano delle esibizioni teatrali, talvolta anche spettacolari, attraenti e suggestivi, ma inefficaci nella trasmissione di valori. Non sentono quindi la necessità di riconsiderarli e di riconoscerne il pregio.
 Senza patire sensi di colpa, i più restii al sacro, sconsigliano le persone di accostarsi a riceverli. Inoltre con iniziative tattiche ostacolano quei tali che rivendicano il diritto di accedervi, attenendosi alle norme stabilite dalla Chiesa. 
Auspicano che la società arrivi alla completa secolarizzazione e l’assenza totale di Dio. 
Immaginano che con l’intraprendenza personale ognuno può conseguire una carriera, ricca di soddisfazioni e di successi. Rifiutando l’apporto divino, inducono gli individui a percorrere una via, che conduce all’isolamento, alla solitudine, alla miseria e alla rovina. Dalle statistiche si evince che in diverse zone geografiche, dove è più influente l’agnosticismo e l’ateismo, si assottiglia il numero dei battesimi e in opposizione alla comunità cristiana si afferma una civiltà, basata su fondamenta fragili ed effimere.

D’altra parte occorre segnalare che tanti cristiani, poco istruiti nella fede, si reputano dei credenti, ma hanno un’idea deformata dei sacramenti. Suppongono che essi siano dei talismani, che procurano la salute e garantiscono la fortuna. Pretendono solo di riceverli, escludendo una minima preparazione e una conseguente prospettiva esistenziale. Non di rado protestano, se il ministro del culto chiede un’offerta, proporzionata alle spese per lo svolgimento del forme rituali.

Per risvegliare la nostra coscienza cristiana, riflettiamo sul senso pasquale dei singoli sacramenti e sulla loro partecipazione attiva. Ci formeremo un’intelligenza più adeguata del meraviglioso progetto di Dio, ci inseriremo con più gioia nel mistero pasquale, risolveremo concordemente i problemi inerenti alla bellezza delle azioni liturgiche, avvertiremo la presenza liberante del Signore, saremo più pronti a perfezionare la nostra storia, cadenzata da tristi antagonismi, offriremo un nostro contributo per distogliere coloro che inseguono obiettivi deludenti e ci prepareremo con serio impegno al dono della gloria eterna.

segue ; Padre Felice Artuso

Al Parroco di Santa Lucia di Piave, Don Italo Mora

La presente come testimonianza pro Fra Claudio, mi considero infatti suo compaesano, visto che sono nato il 18 novembre 1960 a Conegliano veneto TV.

Ho vissuto dal 12 novembre 1966 al 23 luglio 2007 in Liguria;

risiedo a Pompei dal 23 luglio 2007, in Via Tre Ponti 200, dove mi sento di passaggio. Mentre la Liguria è "dimenticata" inalterato rimane il richiamo della terra natale: il Veneto.

Curioso, visto che il mio fare abbraccia il Mondo intero.

Nel giugno del 2007 ad Albenga ho esposto per la prima volta al pubblico la Via Crucis-Lucis in 28 stazioni consecutive, la Via Crucis-Lucis (tre versioni) sono dedicate a San Leonardo di Porto Maurizio, al Beato Fra Claudio a Carlo Acutis , a San Giovanni Paolo II, al Popolo Armeno, al Beato Bartolo Longo fondatore del Santuario di Pompei e della Città.

Mia madre mi consacrò a Fra Claudio Granzotto che da artista rimane la figura celeste a me più vicina. Infatti, durante la mostra del 2007 ad Albenga,  ogni sera ho recitato la novena di fra Claudio chiedendo sostegno nello sviluppo della complessa composizione artistica che porto avanti dal 14 settembre 1983.

Ritengo che noi artisti sulla terra abbiamo dei limiti ben precisi, e che tutto quanto nella nostra Opera va oltre, non è merito nostro ma del Cielo.

Proprio perchè riconoscenti di questa Grazia siamo tenuti a sopportare le difficoltà umane, che nel percorso artistico contemporaneo sono moltissime e, nel mio soggiorno a Pompei sono addirittura aumentate le opposizioni alla mia Opera, proprio da coloro che invece avrebbero dovuto sostenerla. 

L'arte rimane sempre una professione a rischio, in particolare l'arte di ricerca. Infatti, è praticamente impossibile che una nuova visione del mondo, una nuova iconografia nella storia visiva dell'umanità, venga accolta e compresa immediatamente. Monet ci ha messo trent'anni (di povertà) per vedersi riconosciuto l'Impressionismo.

Anzi, più la ricerca è avanzata più le porte in faccia che si ricevono sono sonore e durature. Gli anticipatori hanno sempre avuto vita dura.

Fra Claudio insegna ad avere e possedere la Santa Pazienza.

Continuo ad affidarmi a Fra Claudio perchè so che per oltrepassare i limiti della natura umana, serve la Preghiera autentica e l'aiuto del Cielo.

La capacità di togliere nella misura giusta rende perfetta l'opera dello scultore.

La capacità di scendere incessantemente, quotidianamente, nell'umiltà, rende perfetta l'anima del Santo, come insegnava anche l'altro grande veneto : Albino Luciani - Giovanni Paolo I, il sorriso di Dio.

Ho fatto per Pompei la Madonna del Vesuvio; che in questo viaggio-pellegrinaggio ho portato con me (nella versione originale su carta), per chiedere a Fra Claudio una speciale benedizione, una garanzia di autenticità, che solo dal Cielo può arrivare perchè al Cielo deve tornare.

Pace e Gioia

Stefano Armellin

Viaggio-Pellegrinaggio nel Veneto, dal 3 al 31 gennaio 2009