E lo Spirito è duttile, è malleabile, perfettibile. Riserva in sè promesse indefinite e sorprese insperate; dà segno di possedere il germe d'altre facoltà e il primo moto verso mirabili svolgimenti.
Se qualcosa di nuovo e di grande uscirà fuori nella vita dell'uomo uscirà dallo Spirito; se vogliamo perfezionare l'uomo bisogna render perfetto lo Spirito.
Tutte le questioni, nazionali, sociali, morali, sono, in fondo, nient'altro che questioni d'Anima, questioni spirituali. Mutando l'interno si muta l'esterno; rinnovando l'Anima si rinnova il Mondo".
Papini
L’Eucaristia è il banchetto al Corpo e al Sangue dell’Agnello immolato di Felice Artuso
Gli antichi offrivano dei sacrifici alle proprie divinità e praticavano i pasti sacri con la speranza di ottenere la loro benevolenza. Gli ebrei imitano i popoli vicini. Immolati degli animali senza difetto pongono sull’altare del tempio il loro grasso e lo offrono a Dio.
Compiono un rito di riconoscenza, consapevoli di essere stati chiamati da Lui alla Santità e di aver ricevuto da Lui tante grazie (Lv 22,17-29; Dt 7,6). Ritirano invece la carne degli animali sacrificati, la cuociono nello stesso giorno e la mangiano familiarmente.
Osservando questa procedura rituale, rinnovano la memoria dell’alleanza e dell’amicizia con Dio . Il Terzo Isaia annuncia che Dio mediante un suo inviato elargirà un banchetto di comunione a tutti gli uomini, s’intratterrà a mensa con loro, li istruirà e manterrà con ognuno rapporti amichevoli (Is 55,1-11).
Gesù nutre la folla con la sua Parola e la sazia con i pani ed i pesci (Mc 6,30-44). Nella celebrazione eucaristica si consegna a noi in forma di nutrimento, dicendoci: “Prendete e mangiate”. Prendete questo pane che è il mio corpo dilaniato e ardente d’amore. Masticatelo, perché esso espelle il male, radicato nelle vostre persone. “Prendete e bevete”. Assumete questo vino, che è il mio sangue, versato in vostro favore. Non vi imbatterete pertanto nei pericoli disgreganti e laceranti. Rimarrete bensì compatti; sperimenterete inoltre la piena comunione con la mia vita. Io vi renderò quindi graditi a Dio e vi preparerò alla gloria eterna.
Ogni messa è convito pasquale, in cui il Signore si fa realmente presente nelle Sacre Specie e vi rimane nello stato di abbassamento, di svuotamento. di debolezza e di vittima. Nella sua umile consegna a noi peccatori, ci guarisce dalle fragilità, che ostacolano i nostri rapporti interpersonali; ci mette in contatto con la sua persona divina;
ci offre la possibilità di sperimentare il suo amore; ci costituisce un solo corpo; ci fa assaporare la gioia di stare uniti a Lui e ci aiuta a camminare insieme verso la definitiva glorificazione .
San Tommaso d’Aquino, insigne teologo e mistico, riassume così gli effetti stupendi della comunione eucaristica: «O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo, si perpetua il memoriale della sua Passione, l’anima è ricolma di grazia e a noi viene dato il pegno della vita futura» . segue
Padre Felice Artuso