martedì 1 settembre 2009

517 di 2013; Bilanci economici e spirituali

Stefano Armellin con il pezzo 517 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Bilanci economici e spirituali "Gli americani, che a cinema e televisione hanno affidato la terza industria del paese (dopo l'aeronautica e la chimica) vogliono fortissimamente libero scambio e apertura incondizionata dei mercati europei.

La questione non è da poco: per gli USA, l'esportazione audiovisiva (cinema,TV,home video) corrisponde in cifre a 18 miliardi di $. 

Per l'Europa attualmente invasa al 90% dal prodotto USA, non esiste esportazione...".E.Neri 1993


Evoluzione del rito penitenziale b di Padre Felice Artuso
Verso il VII secolo molti cristiani iniziano a sottrarsi alla penitenza pubblica. 

Condizionati dalla mentalità godereccia o da malattie psichiche e spirituali, reputano un bene quanto procura un piacere immediato e un male quanto garantisce un certo dolore. Non accettano quindi di sottoporsi all’unica penitenza prescritta. 

Le autorità religiose rispondono alla loro fragilità umana, alleviando il rigore penitenziale.

Riconoscono che il sacramento del perdono è ripetibile e lo amministrano ogni anno a coloro che confessano la colpevolezza personale e desiderano la liberazione dal loro male. 

Nello stesso periodo i monaci irlandesi introducono la penitenza privata e concedono il perdono delle colpe segrete, confessate dai trasgressori e disposti ad eseguire una penitenza. 

Attenendosi ad un tariffario prestabilito, impongono ai penitenti delle mortificazioni corporali, corrispondenti ai loro peccati o le commutano con una consegna di denaro, nonché con una fornitura di beni naturali.
 
Nel secolo X le autorità religiose mitigano ulteriormente la prassi penitenziaria, concedendo ai presbiteri la facoltà di assolvere i peccatori pubblici tre volte nell’anno. 

Permettono anche che i confessori perdonino subito i peccati occulti, perché il desiderio di una vera conversione e l’accusa delle trasgressioni costituiscono una sufficiente forma di penitenza riparatrice. 

Prescrivono inoltre che essi pronuncino questa formula di assoluzione sacramentale: “Che il Signore abbia pietà e ti perdoni”. 

Nei secoli successivi non pongono più alcun limite per l’assoluzione dei peccati commessi. 

Il Concilio Lateranense IV riconosce la validità della penitenza privata, prescrive la confessione per i peccati gravi e decreta che almeno una volta all’anno i penitenti si accostino a ricevere il sacramento del perdono (DS 812). 

Pertanto scompare il rigoroso rito della penitenza pubblica e si afferma la semplice celebrazione della riconciliazione e riparazione personale. 

Il concilio di Trento accentua di più la privatizzazione della penitenza e stabilisce che il penitente presenti un’accusa dettagliata dei suoi peccati, 

Raccomanda inoltre il frequente ricorso al sacramento della penitenza individuale, per irrobustire le virtù teologali (DS 1543). 

Attenendosi all’insegnamento del Concilio tridentino, le persone pie si accostano spesso alla celebrazione del quarto sacramento. 

Si ritirano in un confessionale, si inginocchiano davanti ad un crocefisso e esternano le loro colpe ad un sacerdote. 

Qualche scrupoloso esagerando, perché confessa quasi tutti i giorni e teme di non essersi spiegato bene. 

San Paolo della Croce conosce diversi penitenti scrupolosi e cerca di infondere in loro tanta fiducia nella misericordia del Signore. Ecco cosa scrive ad Anna Maria Feliziani, tormentata dal timore di perdere la salvezza eterna: «Confidi nel Sangue preziosissimo di Gesù in cui è stata lavata l’anima sua per mezzo del Santo Sacramento della Penitenza. Stia di buon animo; non tanti timori, non tante diffidenze, che dispiacciono al Signore» . Segue

Padre Felice Artuso Direttore spirituale del Gruppo Stati Uniti del Mondo