giovedì 24 dicembre 2009

633 di 2013 ; La Chiesa nel Mondo

Stefano Armellin con il pezzo 633 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : La Chiesa nel Mondo : " Kierkegaard riprende dall'inizio, dai Greci, lo studio della filosofia e lo studio del Cristianesimo dalla Sacra Scrittura.

Mentre prima era la Bibbia a decidere cos'è il cristianesimo, ora è la Chiesa, cioè la Parola vivente nella Chiesa, la professione di Fede (il Credo) e la formula sacramentale. 
Perchè la Chiesa esiste, è una realtà ininterrottamente presente, dagli Apostoli a oggi...il Cristianesimo, nella Sacra Scrittura, non ci viene comunicato come un sistema o una dottrina".(Op.Cit.)


Le funzioni presbiterali b di Padre Felice Artuso
I presbiteri, attenti agli impulsi dello Spirito Santo, si rammaricano di quei confratelli che peccano gravemente e scandalizzano il popolo. Distanziandosi dalle loro infedeltà, trascorrono i giorni nella mortificazione e nell’esercizio dei loro doveri. Si uniscono particolarmente a Gesù, che è salito sul Calvario e si è immolato al Padre, per ottenere la santificazione dell’umanità. 

Nella celebrazione eucaristica si associano con più intensità al sacrificio salvifico di Gesù. Attuano quanto il vescovo ha detto nel rito di ordinazione, consegnando a ciascuno la patena con il pane e il calice con il vino: «Ricevi le offerte del popolo Santo per il sacrificio eucaristico. Renditi conto di ciò che farai, vivi il mistero che è posto nelle tue mani, e sii imitatore del Cristo immolato per noi» . 

Effettuano quello che il Concilio Vaticano II ha dichiarato sull’ufficio degli ordinati: «Nella loro qualità di ministri delle cose sacre, e soprattutto nel sacrificio della Messa, i presbiteri agiscono in modo speciale a nome di Cristo, il quale si è offerto come vittima per santificare gli uomini; sono pertanto invitati a imitare ciò che trattano, nel senso che, celebrando il mistero della morte del Signore, devono cercare di mortificare le proprie membra dai vizi e dalle concupiscenze. Nel mistero del sacrificio eucaristico, in cui i sacerdoti svolgono la loro funzione principale, viene esercitata ininterrottamente l’opera della nostra redenzione» (LG 13).

Superano gli ostacoli di quegli increduli che tentano di impedire la trasmissione della nostra fede in Gesù. Ignorano le critiche corrosive, i dissensi astiosi e le maldicenze spietate degli avversari. Non si angustiano, se odono calunnie ributtanti come: «I preti sono delle belve». Neppure si lamentano delle giornate frenetiche, dei servizi imprevisti e degli scarsi risultati sulle energie profuse. In ogni caso parlano positivamente sul senso della vocazione cristiana, del dolore, della Croce e della morte . 
Ammirano quei Santi presbiteri che hanno profuso tante energie e hanno lasciato degli ottimi insegnamenti. Presentiamo qui un’espressione di due Santi. Il francescano, san Bonaventura, ha dato questo consiglio ad un presbitero: «Avviandoti all’altare, rammenta Cristo che si avvia alla Croce e immergi il tuo cuore in tutto ciò che avvenne nella Passione» . Il papa Roncalli, san Giovanni XXIII, pastore saggio e misericordioso, poco prima di morire, ha confidato: «Il segreto del mio sacerdozio sta nel Crocifisso» . segue

Padre Felice Artuso

"Una concentrazione intellettuale richiede il suo tempo d'avvio; si può trattare di ore o di giorni, di settimane o persino di mesi...l'accesso continuo e veloce a internet ha influenzato i miei tempi d'avvio e, probabilmente, ha esercitato un certo influsso anche sul mio inconscio. 

Mi permetto un numero ancora maggiore di associazioni di idee, ora che so di poter cercare in maniera facile e veloce le informazioni di cui ho bisogno. C'è una notevole differenza fra questa possibilità di ricerca attiva in molte direzioni, e basata su innumerevoli nessi interni, e le laconiche comunicazioni di un'enciclopedia.
Il periodo adolescenziale si è a poco a poco dilatato, perchè il giovane deve avere il tempo di acquisire le conoscenze che l'epoca contemporanea richiede all'adulto...non è più così facile affermare che l'esperienza si costruisce attraverso gli anni...il modello di pensiero muta di generazione in generazione...credo che la maggiore responsabilità della prossima generazione debba consistere nel cercare di sviluppare nuovi modelli di pensiero e dimostrare cosa accade quando si parte da presupposti assolutamente diversi". Jonsson