domenica 17 gennaio 2010

658 di 2013 ; Aser

Stefano Armellin con il pezzo 658 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Aser " Se si vogliono unire capacità concorrenziali e coesione sociale bisogna far sì che la formazione divenga presupposto di una mobilità che duri tutta la vita e quindi la formazione stessa non può essere troppo specifica;

Proprio perciò è vero che persone dotate di una buona formazione generale sono più in grado di altre di imporsi in questo nuovo e complesso Mondo. Non che ci manchi la crescita economica. Abbiamo, in molti paesi, un'enorme crescita economica, ma questa crescita non raggiunge i più: abbiamo contemporaneamente macrosuccessi e micromiseria.

Sono indispensabili mutamenti di atteggiamento nelle persone". 2. Ralf Dahrendorf 1997

"Non abbiamo categorie storiche per definirlo, perchè qualcosa come il comunismo non era mai esistita prima nella storia...gli uomini nella loro concretezza, la loro realtà fisica e storica sono ciò che deve essere trasformato da un gruppo di rivoluzionari che vogliono non cambiare le istituzioni, ma ricreare l'umanità. 

Nessuno aveva mai pensato che la violenza potesse tanto...il leninismo si è diffuso in tutto il Mondo, ha funzionato in tutte le culture, in Europa, in Asia, in Australia : sempre nella medesima forma, la violenza totale per cambiare l'umanità dell'uomo.

Perchè questo è accaduto ?...e un suo potere continua: la menzogna, la neolingua. E la neolingua comunista è ancora viva nel Mondo, viva in Italia. 

E tende a un suo risultato: cancellare la memoria del comunismo per conservarne l'identità". 

Gianni Baget Bozzo

Aspetto biblico del matrimonio b di padre Felice Artuso
Il libro del Cantico dei Cantici è un poema nuziale, che descrive la bellezza fisica degli sposi e i loro sentimenti affettivi. Inizia con la presentazione dello sposo che bacia la sua sposa (Ct 1,2) e tra l’altro asserisce: «Tutta bella è la mia amica e non è macchia in lei» (Ct 6,7). 

Il Cantico si adatta ad ogni celebrazione matrimoniale, perché omette il nome degli sposi. Nella rilettura spirituale i giudei vi vedono l’amore che Dio effonde incessantemente sul Popolo d’Israele. Vi scorgono anche un annuncio del Messia, che nella sua venuta insegnerà a tutte le persone ad osservare la Legge divina; inoltre condividerà le loro sofferenze e inaugurerà la nuova alleanza, prevista dai profeti . 

Nella preghiera liturgica del sabato i giudei gustano la loro unione sponsale con Dio e lo supplicano di inviare il Messia, principe di pace e fonte d’amore.
 
«L’alleanza nuziale di Dio con Israele prepara e prefigura l’Alleanza nuova compiuta dal Figlio di Dio, Gesù Cristo, con la sua Sposa, la Chiesa» . 

Infatti, nel tempo prestabilito dall’eterno consiglio il Verbo di Dio assume la nostra carne nel grembo di Maria vergine (Lc 1,38), sposa la nostra umanità, intreccia una relazione affettuosa con le nostre persone e rimane con noi (Gv 1,14).
 
Prima di iniziare l’attività pubblica scende nella valle del Giordano, dove comunica la sua gioia a Giovanni Battista, uno dei primi giudei ad accoglierlo, ascoltarlo e autodefinirsi l’amico dello sposo (Gv 3,29). 

A Cana di Galilea trasforma l’acqua in vino, allieta gli invitati al banchetto di nozze ed inaugura il tempo di un nuovo rapporto sponsale con Dio (Gv 2,1-11). Interrogato dai farisei, se in qualche caso è lecito ripudiare il proprio coniuge, risponde che Dio fin dall’inizio della creazione ha conferito al matrimonio un vincolo d’amore stabile e definitivo (Mt 5,31-32; Mc 10,1-12). 

Per trascorrere un’unione sponsale armoniosa e gioiosa, occorre quindi attenersi al progetto di Dio. Gesù stesso si designa lo sposo modello, che ama i suoi discepoli, li tiene uniti, li diletta e resta con loro (Mc 2,19). Segue

Padre Felice Artuso