venerdì 16 aprile 2010

747 di 2013 ;Sant'Alfonso Maria de Liguori

Stefano Armellin con il pezzo 747 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Sant'Alfonso Maria de Liguori. Tu scendi dalle stelle. La fede di Abramo e la fede del cristiano: "Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto : Così sarà la tua discendenza. Egli non vacillò nella Fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo -aveva circa cento anni- e morto il seno di Sara.
Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella Fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perchè gli fu accreditato come giustizia. E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato come giustizia, ma anche per noi, ai quali sarà egualmente accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione". 
San Paolo, Lettera ai Romani, 4, 18-25

Aspetti rituali della professione religiosa b di Padre Felice Artuso
Le formule della professione religiosa si radicano nella consacrazione battesimale e crismale 
(PC 5). 
Coinvolgono gli aspetti della vita consacrata: preghiera, lavoro, aggiornamento, comunicazione, apostolato, sollievo e riposo. Inducono a difendere il valore inestimabile della vita e avversare quelle scelte, che causano umiliazione, degradazione e rovina.
 
Il rito della professione religiosa, pubblicato nel 1970 dalla Congregazione per il Culto divino, dispone che il neoprofesso emetta i voti durante una celebrazione eucaristica o un’altra azione liturgica. 

Nel momento prestabilito egli si avvicina al Superiore, s’inginocchia davanti a lui, risponde alle sue domande e ad alta voce formula i voti prestabiliti . 

Se da una parte muore alle ambizioni personali e alle allettanti attrattive del mondo, dall’altra si immerge in Dio Padre, che sempre genera e sostiene i suoi figli. 

Si prefigge anche di stare stabilmente unito a Gesù Cristo, vittima d’amore, e di attuare quanto egli aveva detto: «Se il chicco di grano caduto a terra non muore rimane solo, se invece muore produce molto frutto» (Gv 12,24). 

Spera così di togliere gli ostacoli, che impediscono di crescere nella carità, di svolgere nel tempo delle opere meravigliose e di divenire un convincente segno delle realtà celesti.
 
Dio Padre accetta i voti del neoprofesso, lo separa conseguentemente dagli altri battezzati e lo consacra ancora a sé. Lo destina poi ad essere un testimone credibile delle virtù e delle opere di Gesù. 

Da parte sua il Superiore ricorda gli impegni, che il neoprofesso ha assunto. Secondo l’usanza tradizionale gli dona quindi il libro della Regola e delle Costituzioni. Conoscendo che la consacrazione religiosa comporta il superamento di molte difficoltà, gli assicura che riceverà un adeguato aiuto dal Signore e dai confratelli. Implora poi su di lui la grazia e la benedizione di Dio. Segue

Padre Felice Artuso