"...ogni atto umano risponde fatalmente a una logica, e che, tutti, trovata la chiave, sono spiegabilissimi...
C'è un'unica religione vera, il Cristianesimo, ed essa non vive più che in Russia.
Il popolo russo è l'unico dei popoli cristiani che sia ancora veramente religioso; è il popolo ortodosso.
L'impero sull'umanità spetta dunque a lui". Fedor Dostoevskij
Il martirio glorifica Dio e segna la crescita della Chiesa b di Padre Felice Artuso
Gli autori posteriori disquisirono sui molteplici effetti del martirio. Affermarono che esso elimina le disgreganti idolatrie. Distoglie le persone dai vizi e dalle astuzie maligne. Incrementa l’amore e la fiducia nel Signore.
Dona la speranza agli smarriti e ai perseguitati. Crea vincoli di solidarietà e di rinnovamento. Suscita coraggiose vocazioni all’apostolato. Favorisce la rapida diffusione del Vangelo. Difende i diritti inalienabili dei popoli. Incrementa elevazioni spirituali ed esperienze mistiche. Mostra la vittoria del bene sul male e segna la conclusione della personale sequela a Gesù Cristo.
La Chiesa onora i martiri ed elogia le loro eroiche virtù. Pone i loro resti mortali nella mensa eucaristica, per indicare che essi hanno uno stretto rapporto con Gesù immolato, glorificato e presente nelle Sacre Specie.
Insegna che il loro corpo è un altare del Signore e nell’inno liturgico dell’Ufficio delle letture li definisce «pietre vive e preziose – scolpite della Spirito – con la Santa Croce del martirio – per la città dei santi».
Orna le loro tombe di marmi colorati, di pietre o di metalli, di opportuni lumini e di stoffe ricamate, perché partecipano all’eterno Regno di Gesù Cristo.
Commemora ogni anno il loro martirio e si affida alla loro intercessione. Raccomanda ai cristiani di reputarli dei veri maestri nella fede, Eviteranno allora atteggiamenti intransigenti e ostili, soprattutto raggiungeranno il più alto grado di perfezione.
Tranne qualche eccezione, abbiamo poche notizie storiche sui singoli martiri. Gli artisti li raffigurano, ispirandosi alle leggende cristiane o alle tragedie greche. Li rappresentano solitamente in un atteggiamento sereno ed estatico come pure molto tesi e sofferenti nel momento delle orribili torture.
Ricordandoli, noi rinnoviamo la coscienza della nostra identità cristiana, riconosciamo le meraviglie che Dio ha operato in noi, e ci proponiamo di dargli testimonianza. Inoltre senza demoralizzarci o scoraggiarci, ci prepariamo ad affrontare eventuali violenze, per dimostrare la nostra fedeltà a Gesù, che non delude chi spera in Lui.
Padre Felice Artuso