sabato 24 luglio 2010

846 di 2013 ; “ Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo “ Matteo 1, 16

Stefano Armellin con il pezzo 846 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013






Titolo : "Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo ". Matteo 1, 16 


"Passai a altre ricerche, ma mi rimasi impresso che in arte, sì, contavano la pazienza, la tradizione - e contava in realtà solo il miracolo...ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo...non si ha nozione di libertà se non per l'atto poetico che ci dà nozione di Dio.

Il linguaggio di cui l'uomo si serve durante la sua fase terrena può contenere una Rivelazione, intendo dire può oltrepassare i termini dell'esperienza storica ?

Leopardi si rende tuttavia conto, ed è il solo Italiano a rendersene conto con chiarezza sino all'avvento della poesia contemporanea, che una frattura era avvenuta nella mente dell'uomo". Giuseppe Ungaretti

Leopardi :-...Ora io ho poca stima di quella poesia che, letta e meditata, non lascia al lettore nell'animo un tal sentimento nobile, che per mezz'ora, gl'impedisca di ammettere un pensier vile, e di fare un'azione indegna-.

Poesia come Eucarestia. Stefano Armellin Pompei, 26/04/2013

"E' Dio che agisce per mezzo di lei, in lei; l'unione é totale e, di conseguenza, definitiva. E' ormai per l'anima una sovrabbondanza di vita, un immenso slancio, una spinta irresistibile che la getta nelle imprese più vaste...essa vede in modo semplice, e questa  semplicità, che colpisce sia nelle sue parole che nella sua condotta, la guida attraverso delle complicazioni di cui non sembra nemmeno accorgersi.

Noi ci rappresentiamo dunque la Religione come la cristallizzazione, operata da un raffreddamento sapiente, di ciò che il misticismo depone di ardente nell'anima dell'umanità.

Per mezzo di essa tutti possono ottenere un po' di quello che avevano pienamente posseduto solo alcuni privilegiati.

L'umanità comprende bene il nuovo solo come continuazione dell'antico". H. Bergson