Servendosi dell’angelo Gabriele, Dio annuncia a Maria Vergine che concepirà e partorirà il Messia promesso (Lc 1,21ss). Dato il suo consenso, Maria diviene una dei più grandi tribolati della storia umana. La sua anima è trafitta dalla spada del dolore (Lc 2,35).
Gesù conosce Dio Padre e vive in comunione con Lui. Patisce, perché adempie il suo progetto d’amore (Gv 9,35). Dichiara che gli rassomigliano quelli che gli prestano ascolto e condividono le sue scelte (Mc 3,45).
Risorto e andato presso il Padre, travolge Saulo sulla via di Damasco. Lo avvolge di una luce accecante. Gli affida quindi la missione di essere un suo apostolo (At 22,6-7).
Saulo aderisce prontamente alla chiamata del Signore. Assunto il nome di Paolo, attesta di aver avuto altre inspiegabili visioni e rivelazioni mistiche, che lo immettono nella trascendente bellezza di Dio e nella partecipazione alla passione liberatrice di Gesù (2 Cor 12,1-4).
Scrive che porta nel suo corpo le dolose e logoranti stimmate di Cristo (Gal 6,17).
Si riferisce indubbiamente alle fatiche, alle diatribe, alle persecuzioni, alle detenzioni, alle lividure da percosse, ai pericoli di morte e alle umiliazioni, percepite nel ministero apostolico . Senza dare una grande importanza alle sue esperienze celesti, riconosce che nelle comunità cristiane sussiste la preghiera estatica, la parlata in diverse lingue e l’esercizio di altri carismi (1 Cor 12,4ss).
Santo Stefano protomartire, mentre testimonia la sua Fede pasquale nel Sinedrio, ha un rapimento estatico e dichiara di vedere Gesù, ritto alla destra Dio (At 7,55-56). L’autore dell’Apocalisse attesta che nel giorno domenicale esce dall’esperienza ordinaria ed entra nell’estasi, in cui vede Gesù, Agnello divino e immolato, che gli mette una mano sulla spalla, lo esorta a unirsi alla sua passione e gli ordina di scrivere le sensazioni provate (Ap 1,9-10; 4,1). Segue
Padre Felice Artuso