giovedì 9 settembre 2010

893 di 2013 ; Confronto con Gesù

Stefano Armellin con il pezzo 893 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Confronto con Gesù." La discesa di Cristo agli Inferi ha in sè questo senso. Ogni uomo di ogni tempo e spazio riceve nell'esperienza del dolore e della Croce la pienezza dell'evento della Resurrezione.

Il Regno di Cristo è ad un tempo attuale ed indivisibile. Esso è sulla terra il luogo della mistica. Non è la dottrina di Gesù che colpì i suoi contemporanei nè fu essa l'elemento fondatore della Fede dei cristiani : furono i miracoli.

E i miracoli di Gesù hanno struttura teologica, sono carichi di significato. Essi riepilogano tutti i sogni fatti dai profeti nella Bibbia...

Gesù andò sulla Croce per i suoi miracoli.

Con Dante il cristianesimo comincia a essere pensato come dottrina della Resurrezione...

Francesco è l'idea di una umanità guidata dall'amore che - move il sole e l'altre stelle -. Per questo egli si separa da tutti, dalla Chiesa come dalla società, pur camminando in mezzo al Mondo...

Vediamo che la Chiesa deperisce in realtà crescendo in immagine...

L'uso che la prassi ecclesiastica fa dei segni, della Scrittura, dei riti, delle parole, nasconde il significato dei segni, della Scrittura, dei riti  e delle parole. 

Una Chiesa di chiese è una impossibilità storica...la sorte della Chiesa in tutte le chiese ci sembra drammatica...

Nel Mondo postcristiano avviene il deperimento delle chiese: le chiese come forza storica possono sopravvivere solo divenendo ideologie politiche in un tempo in cui l'etica assume una sempre più diretta rilevanza politica. 

La crisi esistenziale è ormai un fatto politico, a livello dei rapporti uomo/donna, uomo/vita, uomo/senso dell'esistere...il politico non è più semplicemente un'azione storica della Chiesa, sembra invece divenuta l'intera sua esistenza.

Il dramma delle chiese è che esse non dispongono più di un linguaggio sull'Eterno (che il Poema mistico-visivo del XXI secolo di Stefano Armellin ri-scopre NdA)...

Il problema della Chiesa è di rifondare in sè un linguaggio teologico...

La tensione tra la dimensione mistica e quella istituzionale ha raggiunto un livello di tensione mai esistito prima...

Gesù non muore martire della Fede, ma ucciso per ragioni francamente politiche.

Gli interrogativi che la condizione della Chiesa pone sono troppo radicali perchè i teologi sappiano farli propri. 

La persona umana, come tale, è la Resurrezione. La Resurrezione della carne e la fine del Mondo avvengono dunque continuamente.

Il dramma dei tempi ultimi in cui viviamo è che innanzi alla scelta umana sta tutto l'orizzonte del possibile storico. Lo spazio si è ristretto il tempo fatto più breve. Su una o due generazioni pesa tutto il passato e tutto il futuro del Mondo...

La coscienza degli uomini che dirigono le grandi macchine del potere politico, economico, culturale, è impari ai compiti che gravano su di essa. 

La storia di Gesù non è tuttavia la sola storia della manifestazione di Dio nell'umano. 

Pensare Dio è difficile quando bisogna cambiare contestualmente il linguaggio con cui di Dio si è parlato...ma tutto è ora nelle nostre mani, divine perchè umane, umane perchè divine". 

Don Gianni Baget Bozzo