domenica 31 ottobre 2010

945 di 2013 ; Da Michelangelo ad Armellin

Stefano Armellin con il pezzo 945 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Da Michelangelo ad Armellin " Come l'assorta preghiera, l'architettura di Michelangelo non fece dottrina ma devozione. Non era l'immagine di Dio, ma dell'Amore di Dio.

Accompagnava come una musica sacra la preghiera in comune e finiva in estasi individuale. 

Se un tratto d'unione dovessi indicare tra la coralità liturgica di Michelangelo e il sofisticato ascetismo di Borromini non potrei fare che un nome : El Greco.

Anche l'assurdo, come la logica, aveva un rigore. 

Fu certamente opposta l'interpretazione di Borromini, che isolò, a quella di Bernini, che ufficializzò e popolarizzò l'architettura di Michelangelo...

Michelangelo non legò all'arte, al Mondo, nessuna certezza, solo il desiderio o l'ansia d'una beltà o verità ch'era della vita come della morte". 
Giulio Carlo Argan

"Sono sempre stato molto critico riguardo a tutte le forme di collettivismo. 

Non è una coscienza collettiva che crea uno stile. 

Bisogna che qualcuno lo inventi...se si ha voglia di qualcosa, si trova il modo di realizzarlo...sono giunto, come tanti altri, a credere in quello che diceva Michelangelo, e cioè che gli era stata concessa la libertà di fare quel che voleva.

E quello che voleva era seguire la tradizione...doveva essere libero di fare...ha fatto una composizione nel suo stile personale, inimitabile. 

E non è un'opera d'arte perchè ha molti significati, ma perchè è bella...

Qualcuno fa qualcosa e tutto cambia perchè la gente è stanca del vecchio...la situazione cambia con ogni nostro intervento...

Una forte motivazione è costituita dal fatto che l'artista vuole avere successo. Vuole fare effetto.

L'artista cerca la sua strada a tentoni...verso qualcosa che sia accettato...

Ciò che determina la qualità di un'opera d'arte è strettamente legato al complesso della nostra civiltà...

Credo che una grande opera d'arte venga percepita dentro di noi, come qualcosa in sottile equilibrio tra l'estremamente semplice e l'estremamente difficile...

Noi reagiamo in quanto membri di una certa civiltà, di cui abbiamo assorbito i valori attraverso la nostra educazione e l'ambiente in cui siamo vissuti".Ernst H. Gombrich

"Fare attenzione alle ingiustizie più clamorose. Una prospettiva sociale cristiana non ha avuto in tutti i Paesi dell'America Latina un'identica forza di gravitazione. L'interlocutore della Teologia della Liberazione é il non persona, cioé l'insieme di coloro che non sono considerati esseri umani da parte dell'attuale ordine sociale : classi sfruttate, razze emarginate, culture disprezzate". 
Gustavo Gutiérrez