sabato 13 novembre 2010

958 di 2013 ; Abacuc

Stefano Armellin con il pezzo 958 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Abacuc "Un altro episodio : Giovanni sotto la Croce. Notiamo ancora che tutto dipende dall'avere o non aver capito. Intanto è molto significativo che tutti i discepoli hanno tradito il Signore, eccetto Giovanni. Solo Giovanni e la Vergine fra tutto il collegio apostolico, si trovano sul Calvario...

Gli altri non hanno capito e quindi non resistono alla prova.
Giovanni aveva capito e perciò non tradisce ed è il solo a non tradire...

Giovanni, essendo misticamente investito della stessa vita divina del Cristo, si è immedesimato con Lui...

Giovanni dice : -Chi crede in me ha già in sè la Vita eterna permanente". Giovanni 5, 24

Non esiste altra determinazione all'infuori del presente, dell'immediato fenomenologico. E' una posizione largamente sostenuta da molta filosofia occidentale soprattutto della cultura ateistica europea.

Invece la dimensione dell'Eternità, che sovrasta e annulla il tempo, è soprattutto sostenuta dall'ascetismo indiano, e anche da gran parte della spiritualità ellenica, la quale rifiuta il Mondo come male ontologico. 

Pure, una parte del nostro vecchio ascetismo cristiano, anche se immune da sbandamenti teorici, per furore etico ha spesso alterato il messaggio evangelico, proiettando tutte le energie dell'uomo verso la conquista dell'-aldilà-.

La posizione ebraico-cristiana afferma un interferire continuo dell'eternità nel tempo. Dunque: da prima abbiamo preso l'uomo comune che vive nell'affanno del tempo, nel movimento delle cose dentro l'irrefrenabilità del tempo; indi, lo stato del poeta che si crea un'oasi nel tempo,

ora potremo accennare al Santo che, attraverso la sua esperienza mistica, evade dal tempo, tanto da non accorgersi del giorno e della notte, e da non sentire le esigenze biologiche e fisiologiche del corpo; 

Egli è non solo evaso ma sublimato in un'altra realtà; e non soltanto perchè i sensi sono tacitati, ma insieme sorretti da altra vita.

Lo vediamo allora, pure uomo come noi, sopprimere il sonno, la fame, la sete; 

Violare determinate leggi, onde viva in estasi senza morire; 

E quando giunge al culmine della sua tensione, quando tutto risulta dimensionato sull'Eterno, interiormente configurato al Cristo, allora possiamo avere anche la ripetizione di fatti millenari, come impressioni di stimmate, sangue che ritorna a scorrere dai crocefissi, o anime che vedono in maniera attuale e reale la Passione del Signore, quale segno perenne dell'urto e della lotta sostenuta all'estremo confine tra il tempo e l'eterno.

Anche la fantasia è figlia del tempo. 

Nel Santo succede qualcosa di diverso: la grazia che lo rende tale non è più figlia del tempo; allora abbiamo veramente l'abbandono nell'Eterno. Solamente che pur la grazia non è garantita per sempre; e ancora non è detto che sia sempre efficace ed in pienezza tale da plasmare la natura e santificarla :

Cioè, segregarla dalla morte fin dal primo istante della sua concezione, come ad esempio il dogma dice sia accaduto per la Vergine...

Il Figlio di Dio, venuto nel tempo e nello spazio, porta il tempo e lo spazio alla coincidenza con il piano di Dio". David Maria Turoldo