domenica 14 novembre 2010

959 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 959 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : il Secondo Avvento.“ Dio disse: - Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno e la notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra-. 

E così avvenne: Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina:quarto giorno. Genesi 1, 14-19


Assisi, 9/10 gennaio 1993, il giorno della pace, un gesto profondamente cattolico. Col pensiero rivolto alle sofferenze della Bosnia. Così ad Assisi il Papa ha rifiutato le utopie nel segno della concretezza. "Gesù Cristo di Francesco e Chiara dinanzi all'orrendo conflitto dei Balcani...ricordiamo quel 27 ottobre 1986: l'arma scelta per disarmare la guerra fredda era stata il senso religioso...la preghiera per la pace è efficace e può cambiare il Mondo...troppo reale è la guerra per alitargli addosso più pensieri.

Ci vuole qualcosa di ancora più reale. 

Bisogna invocare allora questa realtà, che si manifesti ora, adesso, in Bosnia. Una realtà ancora più fisica della guerra, più carica di sangue della strage. Il Papa ha detto così, nominando due volte il -sangue di Cristo-...

Ecco il racconto di questo gesto così cattolico e proprio per questo davvero ecumenico...

Alla guerra contrapponiamo con umiltà e vigore lo spettacolo della nostra concordia. Con le nostre preghiere, e con l'offerta del nostro digiuno, vogliamo contribuire alla ricostruzione del continente europeo; e forse alla sua sopravvivenza. 

Non siamo nè forti nè potenti, ma questa è la nostra arma : l'implorazione a Dio".

San Giovanni Paolo II

"Cogliere la difficoltà nel profondo, questo è il problema. 

Colta in superficie, infatti rimane appunto una difficoltà. 

Dev'essere estirpata dalle radici; e ciò vuol dire che si deve cominciare a pensare a queste cose in modo nuovo.

E' un mutamento decisivo come ad esempio il passaggio dal modo di pensare dell'alchimia a quello della chimica.

E' il nuovo modo di pensare che è così difficile da pensare che è così difficile da fissare. 

Una volta fissato il nuovo modo di pensare, i vecchi problemi spariscono; e diventa perfino difficile afferrarli di nuovo. Perchè questi problemi risiedono nella maniera di esprimersi e, se ne indossiamo una nuova, si gettano i vecchi problemi insieme col vecchio vestito.

Per scendere nel profondo non è necessario andare lontano; anzi, per farlo non devi abbandonare il tuo solito ambiente, i luoghi che conosci meglio...

Quando la vita diventa difficile da sopportare, si pensa a un mutamento della situazione. Ma il mutamento più importante ed efficace, quello del nostro comportamento, neanche ci viene in mente, e non ci è facile affatto decidere di attuarlo.

La religione è per così dire il fondale marino più profondo e calmo, che rimane tranquillo per quanto alte siano le onde in superficie". Ludwig Wittgenstein 1946