venerdì 12 novembre 2010

957 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 957 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento. " Dio disse :-Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto-. E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.
E Dio disse:-La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie-. E così avvenne: -la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno". Genesi,1, 9-13

Il problema è di scoprire il significato di -Vita Eterna-; e, prima, di intendere il concetto di tempo e di eternità; il tempo che finisce nella morte, l'eternità che è sempre vita permanente. Questo costituisce il segreto di Giovanni, ma insieme è l'essenza del segreto cristiano.

Comprendere ciò, significa possedere la chiave del mistero, tutto il resto è conseguenza. Conseguenza, le apprensioni umane, gli affanni dello spirito, la terribile questione del bene e del male: tutta una problematica, magari inevitabile, ma che cristianamente deriva dal no aver capito...

Vediamo prima il concetto di vita Eterna. Intanto fa specie l'intimità di Giovanni con Gesù Cristo. Discepolo prediletto, dicevamo, non perchè Dio faccia preferenze, ma perchè egli aveva capito...

C'è inoltre la questione della sua incompresa immortalità temporale. E' nota la leggenda che circolava tra gli apostoli, secondo la quale sembrava che Giovanni non dovesse morire.

Perchè, mentre Cristo lascia capire che Giovanni è entrato nel segreto e quindi non conoscerà morte, in quel momento il Signore si riferisce ai concetti di morte e di immortalità in senso Eterno; naturalmente gli altri, più lenti a capire, lo intendono nel senso temporale...

Non è soltanto una questione di gelosia, ma di incomprensione del mistero. Qui ci sia lecito richiamare alla riconferma della molteplicità dei piani, intesa da Giovanni e non compresa da altri.

Ciò vuol dire che Giovanni era talmente entrato nel mistero di Cristo, che avendo ormai capito la realtà di Lui, egli ne partecipava misticamente, possedendo già in sè la vita Eterna". 

David Maria Turoldo

"Chi crede in me, ha in sè stesso la vita Eterna stabilmente". Giovanni 5,24

"Si può riconsiderare il problema del buon uso delle tradizioni. In un certo senso, tradizione e memoria sono fenomeni solidali che mostrano la stessa struttura narrativa.

Differenza fra : 1. Memoria ripetizione ; 2. Memoria ricostruzione ;

Non é possibile fare storia senza anche fare la storia". Paul Ricoeur Op.Cit.