giovedì 2 dicembre 2010

977 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 977 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento. La caduta. "Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna : - E' vero che Dio ha detto : Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?-.

Rispose la donna al serpente . -Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete-.

Ma il serpente disse alla donna:-Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male-.

Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi a tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture". Genesi, 3, 1- 7

"La morte, nel 1337, impedì a Giotto di raggiungere Avignone, dove il Papa Benedetto XII intendeva chiamarlo. Lì, probabilmente, si sarebbe incontrato, ma forse non per la prima volta, con Simone Martini; e il suo stile avrebbe avuto modo di diventare non solo italiano, ma europeo.

Attraverso il Rinascimento, che lo venerò come proprio sommo avo, il suo stile, però, ebbe modo di influenzare tutto l'Occidente. 

Anzi, più che il suo stile, il suo grande problema : quello di conciliare nella figurazione pittorica lo spirito e la materia, il sacro e il profano, l'idea e l'azione, la struttura geometrica, secondo i principi vitruviani, e la natura". E. Battisti

"Essenziale alla nostra ricerca è piuttosto il fatto che con essa non vogliamo apprendere nulla di nuovo. Vogliamo comprendere qualcosa che sta già davanti ai nostri occhi. Perchè proprio questo ci sembra, in qualche senso, di non comprendere". Ludwig Wittgenstein

L’impressione delle stimmate visibili e invisibili 8, di Padre Felice Artuso
Santa Faustina Kolwaska (1905-1938), suora polacca, svolge il lavoro di cuoca, giardiniera e portinaia nelle comunità della sua Congregazione. 

Ha frequenti estasi, visioni e rivelazioni, che la associano alle sofferenze di Gesù. 

Scrive nel diario: «Sperimentavo spesso sul mio corpo la Passione del Signore, sebbene ciò non fosse visibile all’esterno; di questo sono contenta, poiché Gesù vuole così» .
 
In un’estasi vede Gesù sottoposto alla flagellazione: «Negli ultimi giorni di carnevale, quando facevo l’Ora Santa, vidi Gesù mentre veniva flagellato. Che supplizio inimmaginabile! Come soffrì tremendamente! Il Suo Sangue, colava per terra e in alcuni punti cominciava a staccarsi anche la carne!». 

«Gesù era tale e quale è durante la Passione. Dopo un momento scomparvero le Piaghe e ne rimasero solo cinque: alle mani, ai piedi e al costato. Gesù mi domandò: chi sei? Risposi: Io sono la tua serva, Signore» . 

Allora Egli le concede di sperimentare la Sua coronazione di spine e la Sua crocifissione, senza imprimerle alcuna lesione cutanea: «Gesù esaudì la mia preghiera ed all’istante sentii sulla testa la corona di spine. Le spine di quella corona mi penetrarono fino al cervello». «Oggi i dolori sono aumentati, per di più ho sentito le ferite alle mani, ai piedi e al fianco» .
 
In una delle principali visioni Gesù si rivela a Faustina, vestito con un’ampia tunica bianca e luminosa. Le mostra la mano destra alzata e benedicente, mentre con la sinistra tocca il petto, da cui esce un fascio di raggi rossi e azzurri, simbolo del suo amore redentivo. 

Le ordina quindi di fare un’icona sulla visione ricevuta e promette la salvezza a quelli che venereranno questa raffigurazione.
 
In altre visioni Gesù incarica Faustina di promuovere la devozione della divina Misericordia e di chiedere che divenga una memoria universale nella seconda domenica di Pasqua: «Ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia, adorandola ed esaltandola; 

Invoca la Sua onnipotenza per il mondo intero specialmente per i poveri peccatori. Figlia mia, in quell’Ora cerca di fare la Via Crucis, entra almeno per un momento in cappella ed onora che nel SS.mo sacramento è pieno di Misericordia. 

Voglio il culto alla Mia Misericordia da ogni creatura, ma prima di tutto da te, poiché a te ho fatto conoscere questo mistero nella maniera più profonda». 

«Desidero che quest’immagine venga esposta al pubblico la prima domenica dopo Pasqua. Tale domenica è la festa della Misericordia» .
 
Logorata dalla tubercolosi, suor Faustina muore a soli 33 anni in un convento di Cracovia. Lascia alla Chiesa il diario personale, testimone delle sue esperienze mistiche, delle sue sofferenze e del suo percorso spirituale.

Padre Felice Artuso