I pagani si meravigliano della sua diversità: trascorre una vita isolata e penitente; inizia la preghiera, tracciandosi un piccolo segno di croce sulla fronte, sulle labbra e sul petto;
Porta cucita sul suo mantello la lettera T (tau) e la tiene scolpita nel suo bastone.
Incapaci di capirlo, lo scherniscono e deridono.
Egli non si preoccupa dei loro sgarbi.
Non ne prova imbarazzo e rossore. Convinto di avere compiuto una scelta ragionevole, si difende con queste semplici asserzioni: «Quel che noi diciamo è testimonianza di virtù e segno di disprezzo della morte; le vostre credenze, invece, risultano soltanto passioni vergognose» .
«È la croce, dunque, che merita derisione oppure quelle cose che la croce ha reso inutili e di cui ha rivelato l’impotenza?» .
Un consistente numero di cristiani intuisce invece che ha scelto di mantenersi in contatto con Dio. Va a trovarlo nel suo rifugio, per ricevere da lui delle illuminazioni rassicuranti e utili a una rinascita evangelica. Segue
Padre Felice Artuso